16 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Consiglio federale del Carroccio in via Bellerio

Lega: Bossi, Maroni sarà il segreterio

Disco verde dal Senatur all'ex ministro al Consiglio Federale. Tosi: Ci speravamo, Maroni può allargare il consenso. Dal Lago: Travisate le mie parole a via Bellerio su Bossi

MILANO - A circa un mese e mezzo dal Congresso federale in cui verrà decisa la nuova struttura di comando della Lega, è Roberto Maroni da oggi il leader in pectore, stando a quanto è trapelato nel pomeriggio dalla riunione del Consiglio federale della Lega: Umberto Bossi ha dato il via libera candidatura unica di Maroni a segretario federale, affiancato, in una gestione più collegiale, da tre vice, di cui un vicario di provenienza veneta. Per l'ex leader, la carica di presidente fondatore. Ruolo che, allo stato delle cose, viene fatto notare da chi «tifa» per il rinnovamento, nel Carroccio non esiste e che comunque conterebbe poco o nulla.

Tosi: Ci speravamo, Maroni può allargare il consenso - «Tutti i militanti e anche chi non è leghista speravano in questa soluzione». E' questo il primo commento del sindaco di Verona Flavio Tosi al via libera dato oggi da Umberto Bossi alla candidatura unica di Roberto Maroni a segretario federale della Lega. «Bossi è colui che ha creato la Lega e tutti gli riconoscono, dentro e fuori la Lega, questo ruolo di padre nobile», ha detto Tosi, intervistato da Telepadania. «Però serve - ha aggiunto - un segretario federale che dia una svolta al movimento, perché, oggettivamente, le ultime vicende sono state pesanti per tutti». Serve, ha aggiunto, una «persona pragmatica, concreta e stimata», capace di «attrarre consenso nella Lega e fuori dalla Lega», per fare del Carroccio la «prima forza del Nord». «Roberto Maroni - ha concluso - ha queste caratteristiche».

Dal Lago: Travisate le mie parole a via Bellerio su Bossi - Precisazione della triumviro della Lega Manuela Dal Lago sulle sue parole in via Bellerio circa la mancata ricandidatura di Umberto Bossi alla segreteria della Lega.
«Le parole che ho pronunciato, uscendo dalla sede di via Bellerio riferendomi al Consiglio federale - ha affermato Dal Lago in una dichiarazione - sono state travisate dai giornalisti, a cui, rispondendo ad una precisa domanda, ho solo detto, testualmente, che mi sembrava assurdo chiedermi se Bossi ritirava la sua candidatura a segretario in quanto non l'aveva mai proposta. Per ritirare una candidatura, infatti, bisogna prima proporla e Umberto Bossi non lo hai mai fatto, mentre ha proposto la sua candidatura come presidente e quella di Roberto Maroni a segretario federale».