18 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Dopo la lettera che attribuisce a una Federazione anarchica

Agguato di Genova: Severino, la rivendicazione non basta

Il Ministro della Giustizia: «Ma l'Italia ha dimostrato di saper superare gli anni di piombo. Corruzione? Non strangoleremo il dibattito. Fisco? Non è Equitalia la causa dei problemi»

ROMA - Una rivendicazione non basta per risalire alle cause e ai responsabili di un attentato: così il ministro della Giustizia Paola Severino ha commentato, a Sky Tg24, la lettera che attribuisce a una Federazione anarchica l'attentato di Genova ai danni del manager di Ansaldo nucleare Roberto Adinolfi. «Credo - ha affermato la guardasigilli - che una rivendicazione e l'identificazione sigla non sia affatto sufficiente per identificare l'origine del fenomeno e soprattutto gli autori di questo orrendo attentato. Dobbiamo lasciare tempo agli investigatori, sappiamo per l'esperienza del passato che non sempre la rivendicazione ha identificato la sigla, la provenienza e la causa di un fatto del genere».
«Serve tempo per identificare una matrice anarchica o semplicemente distruttiva», ha sottolineato Severino, che ha comunque ricordato che già negli anni di piombo «l'Italia ha dimostrato di avere la capacità e la forza di superarli. Confidiamo nel dna degli italiani, avranno la capacità e la forza per reagire».

Corruzione? Non strangoleremo il dibattito - La polemica sollevata giovedì scorso da Enrico Costa, capogruppo del Pdl in commissione Giustizia alla Camera, per i troppi casi in cui, nell'esame delle norme penali del ddl anticorruzione, il Governo invece di dare un parere si è rimesso alla commissione, ha «sorpreso» il ministro della Giustizia Paola Severino. Che ha affermato a Sky Tg24 di non avere intenzione di porre la questione di fiducia sul provvedimento.
«Le parole di Costa - ha detto la guardasigilli - mi hanno abbastanza stupito, l'atmosfera in commissione era abbastanza diversa, ma comprendo che gli spunti della politica devono a volte accentuare gli accenti polemici». Quanto ai pareri, «ho distinto gli argomenti, sugli aumenti o sconti di pena sono fiduciosa nella commissione, mentre ho preannunciato che avrei dato giudizio contrario a tutti gli emendamenti che alterassero la struttura del sistema che avevamo cercato di costruire anche ad un tavolo comune». Cosa impedisce il ricorso al voto di fiducia? «Intanto questioni di carattere tecnico - ha osservato il ministro - perché è un ddl di origine parlamentare e non del Governo (in realtà è stato presentato dal Governo Berlusconi e porta la firma dell'allora ministro Angelino Alfano, anche se nelle commissioni della Camera sono stati accorpate all'esame del provvedimento anche altre proposte di origine parlamentare ndr), e poi per rispetto del dibattito parlamentare, non lo strangoleremo».

Fisco? Non è Equitalia la causa dei problemi - Le proteste contro Equitalia sono un errore: ne è convinta Paola Severino, ministro della Giustizia, che ha spiegato anche, in una intervista a Sky Tg24, di non credere che l'ondata dei suicidi possa essere causata solo da ragioni economiche. «Non dobbiamo accentrare la nostra attenzione su Equitalia come causa dei problemi, sarebbe profondamente sbagliato», ha affermato, ricordando che «c'è un problema dell'economia ma che ognuno ha il dovere di pagare le tasse».
Secondo la guardasigilli, in ogni caso, «per un imprenditore è certamente un dramma perdere la sua impresa e non riuscire a pagare le tasse, però è certamente vero che arrivare a decisione del suicidio significa fare diversi passi; per superare l'istinto di autoconservazione occorre qualcosa di più, qualcosa che appartiene alla natura delle persone» e non sarebbe quindi corretto «iscrivere il suicidio solo alla sua causa patrimoniale».