Cancellieri: Potrebbe essere anche terrorismo commerciale
Per il Ministro dell'Interno sul ferimento di Adinolfi si seguono tre piste
ROMA - Oltre al ricorso a un'arma da fuoco, che sarebbe «una novità assoluta» per le strategie dei gruppi d'area, «lo stesso tema del nucleare, soprattutto dopo l'esito del referendum dello scorso anno, non costituisce più argomento al quale le organizzazioni antagoniste locali dedicano particolare attenzione. In Italia lo stabilimento di Ansaldo Nucleare, dove lavorano solo tecnici di alta formazione (circa 200 persone), si occupa esclusivamente dello smantellamento di qualche residuo sito nucleare. Tuttavia occorre registrare che, proprio nella giornata di ieri, si è plaudito all'episodio sul sito piemontese Indymedia, con accenti di stampo anticapitalista che riecheggiano toni e argomenti dell'area antagonista più estrema». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, rispondendo alla informativa urgente richiesta dalla Camera dei Deputati.
CANCELLIERI: BRIGATISTI, ANARCHICI O GENTE DELL’EST EUROPEO - Sul ferimento dell'amministratore delegato di Ansaldo nucleare, Roberto Adinolfi, «al momento, vengono valutate tre piste: quella vetero-brigatista, quella anarco-insurrezionalista, quella commerciale». Il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri nell'informativa urgente alla Camera ha tenuto a precisare che però non si tralascia nulla.
L’ARMA PORTA AI BRIGATISTI - «Alla prima pista - ha spiegato il ministro - quella che potrebbe associare l'attentato alla matrice brigatista, possono ascriversi le modalità con le quali è avvenuto l'agguato, in particolare l'uso di un'arma da fuoco e la preparazione che lo ha preceduto, che sembra dimostrare una certa capacità organizzativa. Non sono mancati in passato episodi intimidatori ascrivibili a soggetti dell'area marxista-leninista, in cui ricorrono elementi di affinità ed analogia operativa con l'attentato di lunedì, ad esempio il ricorso a pallottole calibro 7.62 Tokarev».
IL MOTIVO NUCLEARE, ECCO UN’ALTRA IPOTESI - Per quanto riguarda la seconda pista, Cancellieri ha ricordato che «la tematica antinucleare ha sempre rivestito specifico interesse per i gruppi di matrice anarco-insurrezionalista. Nel marzo 2009 è stato diffuso sul web un documento in cui, pur in completa assenza di minacce specifiche, erano stati indicati numerosi manager di diverse società impegnate nel settore dell'energia nucleare, fra i quali anche Adinolfi. Nella circostanza sono state opportunamente sensibilizzate le autorità provinciali di pubblica sicurezza per verificare l'eventuale esigenza di misure tutorie, la cui necessità è stata esclusa a seguito di ulteriori approfondimenti».
DIRIGENTI ANSALDO SOTTO PROTEZIONE - Dopo l'agguato subito dall'ad di Ansaldo nucleare Roberto Adinolfi, i dirigenti dell'Ansaldo sono sotto protezione. Lo ha detto deto il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri nell'informativa urgente alla Camera.
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