19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
L'agenda delle riforme

Legge elettorale: Schifani, partiti trovino sintesi sulla riforma

Il Presidente del Senato: Sono stanco delle dichiarazioni, è in gioco la credibilità della politica. Premio di maggioranza ai partiti per una riforma vera. Bersani: Vogliamo la garanzia di un accordo entro maggio. Alfano: Noi vogliamo cambiarla

MATERA - «Adesso è in gioco la credibilità della politica italiana. Sono stanco delle molte dichiarazioni dei partiti che vogliono cambiare il sistema di voto ma poi non trovano la sintesi tra di loro per presentare un testo al Senato». Lo ha detto a Matera il presidente del Senato, Renato Schifani, in riferimento alla riforma della legge elettorale in agenda insieme alle riforme costituzionali.

Premio di maggioranza ai partiti per una riforma vera - «Ricordo che miei interlocutori sono i capigruppo di Palazzo Madama». Così il presidente del Senato, Renato Schifani, ha risposto alle parole di Dario Franceschini che avrebbe «dettato i tempi al Senato per la legge elettorale».
«L'altra novità rappresentata da Franceschini - ha commentato Schifani - è di prevedere un premio di maggioranza alle coalizioni e non al singolo partito. Allora dobbiamo capire se la riforma elettorale si deve fare sui partiti o sulle coalizioni. Nel primo caso - ha osservato il presidente del Senato - si tratterebbe di una vera riforma perché si arriverebbe ad alleanze dopo il voto, mentre nel secondo caso si tornerebbe al sistema attuale di cartelli elettorali uniti solo per vincere e non per governare. I risultati di simili coalizioni - ha concluso Schifani - sono sotto gli occhi di tutti».

Bersani: Vogliamo la garanzia di un accordo entro maggio - Legge elettorale col doppio turno, alcune «significative» riforme costituzionali, come il dimezzamento del numero dei parlamentari: il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, rilancia la proposta alle altre forze di maggioranza e «sposa» la tempistica individuata da Dario Franceschini. Le riforme non solo vanno fatte entro maggio, ma ora Bersani chiede «una garanzia» di accordo prima di allora.
«Abbiamo sempre proposto un doppio turno di collegio. Se gli altri ci riflettono e ci ripensano, noi siamo qua, perchè quello è il modo», ribadisce Bersani a Cortona, per il seminario di AreaDem. «Non si può? Non va bene? Come ha detto ieri Franceschini, noi siamo pronti a chiudere. Se non si fa niente, non sarà colpa di tutti, non questa volta».
E così per le norme costituzionali: «Ne abbiamo proposte alcune, significative, che non risolvono tutti i problemi, ma i tempi sono quelli». «Bisogna avere la garanzia che entro maggio ci sia un accordo, perchè la matematica non è un'opinione: dopo non c'è più tempo. Noi vogliamo andare avanti rapidamente, gli altri facciano altrettanto», conclude Bersani.

Alfano: Noi vogliamo cambiarla - «Sulla legge elettorale abbiamo le idee molto chiare. occorre mantenere l'indicazione del presidente del Consiglio, perchè i cittadini devono sapere chi andrà a Palazzo Chigi nel caso vinca l'uno o nel caso vinca l'altro partito che si candida alle elezioni. L'altro aspetto è legato al diritto dei cittadini di scegliersi il parlamentare. Su questi due punti siamo prontissimi a costruire un'intesa. Noi vogliamo cambiare la legge elettorale». Lo ha detto il segretario del Pdl Angelino Alfano, a margine della convention del partito a Palermo per la presentazione del programma del candidato sindaco Massimo Costa.

Bocchino: Va cambiata, chi ha problemi lo dica - «Il Porcellum va cancellato ora, in questa legislatura, e chiunque da Pd a Pdl pensa di spostare tutto al dopo Monti lo dica subito e si assuma la responsabilità di questa scelta. Poi farà i conti con gli elettori». Lo dichiara il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, che aggiunge: «Non modificare oggi la legge elettorale sarebbe l'ennesima dimostrazione che i partiti non sono ancora in grado di riscattarsi e di ritornare ad essere i protagonisti del destino del Paese».