28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Lo annuncia del ministro Passera a Repubblica

TV, il Governo azzera il «beauty contest»

Passera: Frequenza all'asta a pacchetti con durate verosimilmente diverse. Di Pietro: Cancellare il beauty contest era il minimo. Gentiloni: Ora evitiamo gara low cost sulle frequenze

MILANO - Nessuna frequenza in regalo per le televisioni. «Il beauty contest verrà azzerato», annuncia a Repubblica il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera. Si farà una vendita pubblica, ma il bene complessivo verrà spacchettato. «La prossima asta - spiega Passera - sarà fatta di pacchetti di frequenze con durate verosimilmente diverse».

Banda larga 700 per 3 anni - Un'ipotesi è che la banda larga 700 (2 o 3 multiplex dei 6 totali in palio) venga aggiudicata per un periodo di 3 anni, da qui al 2015. Per quella data infatti una commissione dell'Onu ha previsto lo spostamento di reti dalle tv all'accesso a Internet. Ed è proprio la banda 700, una rete superveloce, il bene più prezioso del lotto visto che fa gola agli operatori del web, cioè al futuro delle comunicazioni. Il resto dei canali più strettamente televisivi può invece essere assegnato per un periodo più lungo.
La scelta del governo deve ora passare al vaglio della commissione europea, scrive Repubblica, e all'esame dei partiti di maggioranza, senza dimenticare l'incrocio delicato con il rinnovo dei vertici della Rai. Sarà poi l'Agcom a stabilire tempi e modalità dell'asta. Già domani possono arrivare risposte importanti. Il commissario Ue all'agenda digitale Neelie Kroes sarà infatti a Roma per un convegno della Confindustria con Passera.

Di Pietro: Cancellare il beauty contest era il minimo - «La notizia dell'azzeramento del beauty contest è il primo risultato di una battaglia parlamentare che ha visto l'Italia dei Valori in prima fila. L'asta era, in realtà, un regalo per favorire gli interessi personali di Berlusconi, il quale riceveva in dono un bel pacchetto di frequenze per le sue televisioni. Cancellare quell'asta era il minimo che si dovesse fare». È quanto afferma in una nota il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
«Il problema, adesso, oltre al carattere oneroso della gara, è quello di far entrare sul mercato soggetti televisivi e non, diversi dai soliti noti - sottolinea Di Pietro -. Per l'IdV le frequenze devono servire a rendere più concorrenziale e più innovativo il sistema radiotelevisivo e della comunicazione. Per questo, devono essere assegnate prioritariamente a soggetti che, rompendo il vecchio duopolio Rai-Mediaset, consentano l'espansione di nuove tecnologie wireless, permettano la moltiplicazione di nuovi canali televisivi digitali terrestri, incentivino la presenza di aziende caratterizzate da forme di azionariato popolare e offrano uno spazio alle tv locali. Se le indiscrezioni di stampa fossero confermate - prosegue il leader di Idv - non c'è da stare allegri».
«Per questo, incalzeremo il governo Monti per fare della nuova gara non solo l'occasione per portare un po' di soldi allo Stato, ma anche per costruire, finalmente, un assetto radiotelevisivo e della comunicazione pluralistico e innovativo», conclude Di Pietro.

Gentiloni: Ora evitiamo gara low cost sulle frequenze - «L'azzeramento del beauty contest è una buona notizia. Adesso dal governo mi aspetto che non subisca i veti dei partiti e che punti ad ottenere il massimo di risorse economiche dalla gara. Spero di non assistere a un'asta low cost» sulle frequenze. Lo dice Paolo Gentiloni, ex ministro delle comunicazioni e responsabile dell'agenda digitale del Pd.
«Il beauty contest - spiega Gentiloni in un'intervista a Repubblica - è un regalo ai soliti noti che avrebbe rafforzato le posizioni dominanti. Purtroppo l'Italia nel settore televisivo vive un'anomalia tutta particolare per la presenza di Berlusconi...per questo l'azzeramento deciso da Passera ha un valore molto positivo. Apprezzo la discontinuità e mi auguro ci sia anche sulla Rai».
Ora però, avverte l'esponente del Pd «l'asta deve essere vera deve ottenere il massimo possibile da un bene pubblico. Girano alcune indiscrezioni che riferiscono di una vendita fatta sulla base di pochi milioni».