19 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Camera | Il caso Calearo

Calearo reagisce e corregge: Insulti oltre il limite

Battute scherzose travisate. Per fare chiarezza una volta per tutte. Ho detto che dall'inizio dell'anno sono andato alla Camera solo tre volte. Risponde al vero. A Natale le condizioni fisiche di mia moglie Franca, colpita da tumore, si sono aggravate e purtroppo il 19 marzo scorso è deceduta

ROMA - «Da due giorni vengo bersagliato da insulti e false insinuazioni, apostrofato in vari modi, definito addirittura 'persona orrenda', altri ancora incitano al linciaggio, al boicottaggio nei confronti miei e della mia azienda. A questo punto si va a toccare la mia persona, la mia famiglia, il mio lavoro. Non lo ritengo giusto». Massimo Calearo Ciman ha messo nero su bianco quello che definisce come «chiarimento definitivo» delle dichiarazioni rilasciate alla Zanzara su Radio 24 lo scorso giovedì 29 marzo sulla volontà d'ora in poi di disertare la Camera nonchè dei giudizi sullo stipendio da deputato che percepisce.

Assente causa tumore mortale di mia moglie -«Ad alcune battute scherzose - ha scritto Calearo - si è data un interpretazione fuorviante. Si sono estrapolate parole e frasi da un tono e da un contesto, dandone un altro significato. Non mio. Nel contesto di una trasmissione radiofonica improntata alla provocazione politica con evidenti caricature anti-casta, ho ritenuto con ironia, e forse ingenuamente, di adottare il medesimo registro provocatorio».
«Per fare chiarezza una volta per tutte. Ho detto che dall'inizio dell'anno sono andato alla Camera solo tre volte. Risponde al vero. A Natale le condizioni fisiche di mia moglie Franca, colpita da tumore, si sono aggravate e purtroppo il 19 marzo scorso è deceduta. Ho scelto di stare con la mia famiglia, di essere presente, di fare il padre, prima di tutto, prima del politico, prima dell'imprenditore. Non è nella mia indole rendere pubblico il privato, né usarlo per impietosire o rabbonire gli animi. Questo sarebbe opportunismo e non mi appartiene. In questi mesi tra ospedale e azienda ho preso altri ritmi e motivazioni, altre scelte, personali, urgenti, importanti. A differenza di altri, sono intellettualmente onesto quando dico che in questa fase storica il Parlamento è fermo. I parlamentari sono troppi e l'attività va a rilento. Devo pertanto riflettere se continuare l'attività di parlamentare o no. Certo, lo farò in questi giorni, chiedendo consiglio a chi mi sta vicino e mi conosce bene e dopo che gli insulti saranno finiti».