19 aprile 2024
Aggiornato 09:00
La maggioranza e le riforme istituzionali

Napolitano «benedice» l'intesa sulle riforme

Dopo giorni di scontri intorno alla riforma del lavoro, l'incontro di oggi tra Pdl, Pd e Terzo Polo su riforme costituzionali e legge elettorale viene salutato come un successo anche al Colle più alto. Pacchetto proiettato a dopo l'estate. Lavoro entro giugno

ROMA - Dopo giorni di scontri intorno alla riforma del lavoro, l'incontro di oggi tra Pdl, Pd e Terzo Polo su riforme costituzionali e legge elettorale viene salutato come un successo anche al Colle più alto. Al termine del vertice tra Angelino Alfano, Pierluigi Bersani, Pierferdinando Casini e i tecnici dei loro partiti, Giorgio Napolitano convoca il presidente del Senato Renato Schifani al Colle ed è a lui che, come dirà una nota del Quirinale poco dopo, esprime «il suo vivo apprezzamento per l'impegno manifestato dal Pdl, dal Pd e dal Terzo Polo a collaborare per avviare senza indugio, «incardinandole parallelamente», un insieme di modifiche della Costituzione e la revisione della legge elettorale».

PESANO I TEMPI STRETTI - E' una boccata d'ossigeno per il governo Monti, dopo le polemiche intorno alla modifica dell'articolo 18, che avevano dato fiato ai rumours su elezioni anticipate a ottobre. Oggi smentite da tutti e tre i partiti di maggioranza. Le polemiche sul lavoro restano comunque sullo sfondo e peseranno soprattutto quando la riforma Fornero entrerà nel vivo del dibattito parlamentare. Ma questo succederà solo dopo le amministrative di maggio.
C'è tempo. Ma è proprio il tempo l'incognita che appesantisce i propositi di riforma del governo e dei partiti. Sul lavoro, si sa, il governo intende chiudere entro giugno. Sulle riforme costituzionali e legge elettorale, nell'incontro con Napolitano, Schifani ha «prospettato concrete ipotesi di organizzazione dei lavori del Senato», impegnandosi a «vigilare» affinchè l'approvazione a Palazzo Madama avvenga in modo da consentire l'approdo a «leggi definitive entro questa legislatura». Ma, al di là dell'intesa di oggi, non sfugge che la materia pare proiettata a entrare nel vivo dei lavori parlamentari solo dopo l'estate.