24 aprile 2024
Aggiornato 20:00
La riforma dellla legge elettorale

Legge elettorale: Maroni, Governo dopo il voto è una vera porcata

L'ex Ministro dell'Interno: Hanno in mente un progetto e noi lo dobbiamo contrastare. Berlusconi non può accettarla, neanche noi. Bersani: Al vertice ho insistito perchè sia una priorità. Verdi: Chi governa non faccia inciuci sulla pelle altrui

MILANO - «Se la nuova triplice politica, Pdl, Pd e Udc, si mette d'accordo per scegliere la maggioranza dopo il voto questa sì che sarebbe la vera porcata». Commenta così l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni l'accordo raggiunto oggi sulla nuova legge elettorale. Secondo Maroni la «vera porcata» sarebbe «sottrarre ai cittadini il potere di decidere chi ti governa. Se si mettono d'accordo loro tre, e ci hanno ragionato sopra - ha aggiunto Maroni - mi sembra davvero un progetto che loro hanno in mente e che noi dobbiamo contrastare».

Berlusconi non può accettarla, neanche noi - Se l'accordo raggiunto oggi tra Alfano, Bersani e Casini significa tornare al voto proporzionale con l'indicazione della maggioranza dopo le elezioni «beh, complimenti: è un ritorno al passato di venti anni. Non credo che Silvio Berlusconi possa accettare una cosa del genere, e noi men che meno. Metteranno la fiducia anche su questo, non lo so», ha detto Maroni premettendo che non conosce i contenuti dell'accordo. «Ho sentito che ci sarebbe uno sbarramento ridicolo del 2%. Se vogliamo fare una cosa seria mettiamolo al 5%».
Sulla riduzione del numero dei parlamentari, Maroni si è detto «completamente d'accordo purché sia contemporaneo all'introduzione del Senato federale» altrimenti sarebbe «una cosa che fa ridere».

Bersani: Al vertice ho insistito perchè sia una priorità - La discussione al vertice con Alfano e Casini «si è animata su punti di merito. Quello che mi fa accendere è la legge elettorale. Io e il mio partito vogliamo essere certi che questo percorso abbia la priorità». Lo ha detto Pier Luigi Bersani, a Otto e mezzo su La7, ammettendo che su questo punto il dibattito si è acceso con gli altri leader della maggioranza.
«Io ho detto andiamo in parallelo - ha spiegato il segretario del Pd - perchè non voglio dire agli italiani che facciamo tutto, anche le riforme costituzionali, e poi non si fa niente, la nostra preoccupazione è questa».

Verdi: Chi governa non faccia inciuci sulla pelle altrui - «Devono essere i cittadini a scegliere chi governa il Paese e non gli inciuci di Palazzo». Lo ha dichiarato il Presidente dei Verdi Angelo Bonelli, sottolineando come «la riforma della Legge elettorale non può essere lo strumento per escludere dal confronto democratico le forze politiche che oggi non sono presenti in Parlamento».
«L'unico modo per dare risposte a tutti i cittadini che sono delusi dalla politica - ha aggiunto Bonelli - è quella di dare la possibilità agli elettori di scegliere chi sarà dovrà governare. La riforma della legge elettorale non serve a garantire rendite di posizione alle forze che oggi sono rappresentate in Parlamento ma deve essere lo strumento per dare voce a quel 50% di elettori che non si sentono rappresentati e che dichiarano di non voler andare a votare».

Chiti (PD): Da vertice segnale positivo, si va avanti - «L'incontro di tra Alfano, Bersani e Casini da' un segnale positivo: si va avanti con le riforme costituzionali e la nuova legge elettorale. E' giusta in primo luogo la correzione dei tempi tra riforme costituzionali e legge elettorale: senza un percorso parallelo e contemporaneo non ci sarebbero stati più i tempi per la legge elettorale». Lo ha affermato il vicepresidente Pd del Senato Vannino Chiti.

Donadi (Idv): No a nuova truffa, bozza favorisce partiti - «La bozza sulla nuova legge elettorale è una truffa. Non solo non restituisce ai cittadini il diritto di scegliersi i loro candidati, ma gli toglie anche ciò che avevano in precedenza: il diritto di conoscere prima delle elezioni, e non dopo, il programma, la coalizione e il candidato premier». Lo afferma il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi.

Enrico Letta (PD): Adesso non ci sono più alibi - Dopo il vertice di maggioranza sulle riforme non ci sono più «alibi» per non modificare la legge elettorale. Lo ha detto il vice-segretario del Pd Enrico Letta: «L'esito positivo del vertice di maggioranza toglie ogni alibi a chi vuole impantanare la riforma elettorale. Ora inizia il conto alla rovescia per l'abolizione del porcellum. Ognuno si assuma le sue responsabilità».