Giustizia, l'ANM vuole lo stralcio responsabilità Toghe. No di Pdl e Lega
Se non ci fosse il tema dei licenziamenti 'facili' a tenere banco sullo scenario della politica, lo scontro sul tema della responsabilità civile diretta dei magistrati potrebbe produrre un curioso effetto di déjà vu. Pini: Difesa corporativa. Gasparri: No stralcio. PD: Giù i toni
ROMA - Se non ci fosse il tema dei licenziamenti 'facili' a tenere banco sullo scenario della politica, lo scontro sul tema della responsabilità civile diretta dei magistrati potrebbe produrre un curioso effetto di déjà vu tra gli osservatori e i cittadini, una sorta di ritorno al clima conflittuale che sul tema ha accompagnato per anni le azioni del Governo Berlusconi e della maggioranza di centrodestra. Dopo la bocciatura venuta dal Csm con il parere votato la scorsa settimana, l'Anm, nel corso di una audizione al Senato, è tornata a chiedere lo stralcio della norma inserita alla Camera nella legge comunitaria attraverso il discusso emendamento Pini, e la polemica ha subito riacceso gli animi.
L'emendamento Pini va stralciato - Per il sindacato delle toghe «non bastano modifiche», l'emendamento Pini «va stralciato per garantire autonomia e indipendenza dei magistrati». Anche perché «un giudice esposto alle azioni dirette delle parti scontentate non finirebbe per non essere più libero di giudicare senza condizionamenti esterni, rappresentati da un utilizzo strumentale delle azioni risarcitorio». E «a farne le spese sarebbero i cittadini, in particolare quelli che non hanno risorse economiche sufficienti per intimidire i giudici». Negativa anche l'opinione degli avvocati penalisti sulla responsabilità diretta dei magistrati, ma le Camere penali hanno chiesto al Parlamento di riformare comunque la legge vigente e di non cedere ai diktat dell'ANM. Anche il ministro della Giustizia Paola Severino è intervenuta nel dibattito, ricordando che «la responsabilità diretta del magistrato non è prevista in alcun paese d'Europa e nemmeno la sentenza più volte evocata».
Negativo Gasparri - Il presidente della commissione Giustizia del Senato Filippo Berselli (Pdl), che in un primo momento non aveva escluso la possibilità dello stralcio e poi ha precisato in una nota che tale scelta sarebbe «problematica», ha comunque preannunciato un probabile parere negativo sul testo vitato a Montecitorio. Ma sul tema il suo capogruppo, Maurizio Gasparri, ha una posizione un po' diversa, anche se oggi non ha ribadito l'ipotesi di approvare la norma Pini così com'è: «Riteniamo - ha detto - che in un sistema equilibrato debba esserci una norma come quella introdotta dalla Camera e che il Senato non ha alcuna intenzione di stralciare o cancellare».
Pini: Difesa corporativa - Gianluca Pini, dal canto suo, pur non essendo impegnato nell'esame della legge visto che è un deputato, ha lanciato un altolà all'indirizzo della magistratura associata: «Se qualcuno è in grado di formulare una modifica per un testo più efficiente, sarò il primo - ha promesso - ad accoglierla, ma se il ragionamento è solo sullo stralcio, allora sarà confermata l'intenzione corporativa dei magistrati a danno dei cittadini e nel caso procederemo con il testo già votato alla Camera». Toni da evitare, secondo Anna Finocchiaro del Pd: «Su una questione delicata come la responsabilità civile dei magistrati occorre esercitare saggezza ed equilibrio, usare i toni giusti ed evitare inutili contrapposizioni».
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