9 settembre 2024
Aggiornato 04:00
Governo | Vertice di maggioranza

Monti vede «ABC»: Riforma del lavoro in dirittura

Ma dubbi «tattici» del Pdl. Dal Premier proposte su RAI e Giustizia. Del resto, che la fase politica sia cambiata è evidente: il venir meno dell'emergenza-spread e l'avvicinarsi della campagna elettorale ha restituito coraggio ai partiti che finora avevano accettato il disarmo

ROMA - La schiarita sul mercato del lavoro, le incognite Rai e giustizia. Il vertice di maggioranza tra il premier Mario Monti e i segretari Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pier Ferdinando Casini si gioca su queste tre variabili, con tatticismi negoziali tra i tre partiti che sono continuati fino a poche ore dall'inizio del vertice. Dopo che la scorsa settimana Alfano aveva fatto saltare tutto dicendosi indisponibile a parlare di Rai e giustizia, il premier ha imposto la riunione e l'agenda - comprensiva anche dei due temi «tabù» - perchè ha capito, anche per la reazione del Pd, che se avesse ceduto ad un veto del genere avrebbe corso il rischio di una escalation tra i partiti della maggioranza.

Del resto, che la fase politica sia cambiata è evidente: il venir meno dell'emergenza-spread e l'avvicinarsi della campagna elettorale ha restituito coraggio ai partiti che finora avevano accettato il disarmo. Fibrillazioni cui il premier guarda con preoccupazione, e che stasera proverà a stemperare. Non rinunciando però a presentare sue proposte sia sulla Rai, con un intervento sulla governance, sia sulla giustizia, con un intervento sulla corruzione che recepisca le direttive Ue.

Il primo argomento che sarà affrontato sarà proprio l'intervento sul lavoro, che il premier vede «in dirittura d'arrivo» ma su cui si coglie qualche malumore nel Pdl. Espresso in maniera soft da Alfano, che ha chiesto una riforma «coraggiosa», e che «non penalizzi Pmi e lavoratori». Espresso in maniera più dura da qualche esponente del Pdl, che parla della classica «montagna» e del classico «topolino». Ma che il segretario pidiellino possa davvero puntare i piedi nel vertice, lo credono in pochi. D'altro canto su questo è stato netto Bersani, irritato due giorni fa dallo strappo - poi rientrato - della Fornero: «Andremo al vertice a dire che bisogna fare l'accordo», ripete il leader Pd, che tra ieri e oggi ha incontrato di persona Cgil-Cisl-Uil e Rete imprese.
Il Pdl, comunque, sembra orientato a non far saltare l'accordo sul lavoro e piuttosto, spiegano da via dell'Umiltà, «si tratterà di arrivare al confronto su Rai e giustizia avendo fatto pesare la rinuncia ad un intervento più incisivo, per condizionare così la discussione sugli altri due temi». Perchè Monti, spiegano dal governo, ha tutte le intenzioni di presentarsi al vertice con i le proprie proposte, forte delle argomentazioni già affacciate in questi giorni: entrambe le questioni hanno una rilevanza economica, entrambe vanno affrontate e per quanto possibile risolte.