29 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Consiglio europeo a Bruxelles

Monti: Oggi il primo passo del nuovo «Economic Compact»

Non si è ripetuto il clima drammatico che aveva accompagnato questi appuntamenti negli ultimi anni. Il Premier: «Abbiamo un piano concreto per la crescita, a beneficio dei cittadini». Vertice bilaterale Monti-Merkel, complimenti a vicenda su Fiscal compact e spread

BRUXELLES - Il Consiglio europeo di ieri e oggi a Bruxelles è stato un successo per il primo ministro italiano, Mario Monti, intanto per ciò che non è successo: non si è ripetuto il clima drammatico, da vertice di emergenza, che aveva accompagnato questi appuntamenti negli ultimi anni, con la crisi, prima finanziaria mondiale, e poi specifica dell'Eurozona. E questo, insieme alla discesa spettacolare dei famigerati 'spread' , è già un segnale che le cose stanno andando meglio, Grecia a parte.

Ma soprattutto, per Monti il vertice Ue è stato soddisfacente per ciò che ha prodotto: un piano concreto per la crescita economica, un «Economic Compact», con obiettivi, date e controllo d'esecuzione, basato soprattutto sul potenziamento e il completamento del mercato unico (l'eterno cavallo di battaglia dell'ex commissario Ue che tanto ha lavorato a costruirlo). Un settore che racchiude ancora - soprattutto nei settori dei servizi, dell'energia, delle 'autostrade informatiche', trasporti - un potenziale enorme, insiste il premier italiano, con l'appoggio della Commissione europea e di una buona metà degli Stati membri (ma la Francia di Sarkozy resta fredda, temendo un'altra ondata di 'deregulation' neoliberale).

«Fa piacere - ha spiegato Monti durante la conferenza stampa finale del vertice - che per la prima volta da due anni in qua il Consiglio europeo non è stato dominato dalla crisi finanziaria ma finalmente è stato dedicato alla crescita e all'occupazione», e che i leader dell'Ue non si siano «limitati a strategie generali», ma abbiano «finalmente parlato di crescita e occupazione con un'agenda concreta accompagnata da impegni precisi».

Dopo l'intesa sul rigore dei bilanci pubblici, sancito stamattina con la firma del trattato Fiscal Compact a 25 paesi, «oggi nell'Ue si avvia un Economic Compact, un patto economico a benefico dei cittadini», ha sottolineato il premier italiano, invitando a «leggere e apprezzare dal punto di vista del pragmatismo» le conclusioni del Consiglio europeo: «Rispetto al passato ci sono meno enunciazioni generali e più obiettivi precisi, con indicazioni di strumenti e date», ha osservato il premier.

«Dovevamo rafforzare la governance dell'Unione economica e monetaria, e allora - ha spiegato il presidente del Consiglio - non basta il rafforzamento della sola governance monetaria», con le nuove regole del Six Pack per un Patto di stabilità più rigoroso e applicabile, il trattato Fiscal Compact sulla disciplina tedesca di bilancio, l'adozione del principio dell'azzeramento del deficit nelle legislazioni nazionali, «dovevamo avere - ha sottolineato Monti - un'adeguata governance economica, e oggi abbiamo fatto dei passi notevoli in questa direzione: vuol dire governance del mercato unico e governance delle riforme strutturali, che sono due facce della stessa medaglia, come abbiamo visto in Italia».