La difesa di Mannino: Frequentavo solo rappresentanti di Stato
Il Deputato del Gruppo Misto in Aula alla Camera: Scriverò a Napolitano, Vietti e Severino. Casini: Rispettiamo i Pm, ma siamo perplessi sull'inchiesta. Follini: Mannino merita rispetto e credito
ROMA - Calogero Mannino, deputato ex Udc ora iscritto al gruppo Misto, ha preso la parola questo pomeriggio in Aula alla Camera per difendersi dalle accuse dei magistrati di Palermo che lo stanno indagando per la presunta trattativa tra lo Stato e la mafia all'inizio degli anni '90. «Sono stato convocato dai magistrati - ha detto Mannino spiegando perché non ha risposto ai pm - per avere esercitato pressioni su appartenenti alle istituzioni per non far applicare il 41 bis - il carcere duro - ad alcuni detenuti. Se fossi stato convocato come persona offesa o informata dei fatti avrei dato il mio contributo. Invece non potevo darlo per una serie di ragioni».
Mannino le ha elencate: «Tutti gli ufficiali, i funzionari di polizia e i prefetti che ho incontrato nei primi mesi del '92 essendo pubblici ufficiali, rappresentanti delle forze armate e prefetti non potevano avere altro argomento con me se non l'escalation di violenza criminale mafiosa. Tra le persone incontrate c'era il maresciallo dei Carabinieri Guazzelli, ucciso il giorno prima delle elezioni del 5-6 giugno 1992. Quindi non frequentavo altro che rappresentanti dello Stato».
Casini: Rispettiamo i Pm, ma siamo perplessi sull'inchiesta - «Credo che tutti sappiano quanta solidarietà abbiamo sempre espresso nei confronti dell'autonomia della magistratura, ma ci sia consentito di poter liberamente sollevare tutte le nostre perplessità sui fatti ricordati appena ora da Mannino». Così, dopo l'intervento in aula dell'onorevole Calogero Mannino, oggetto di una nuova inchiesta giudiziaria legata a Cosa nostra, Pier Ferdinando Casini ha voluto esprimere la «solidarietà piena dell'Udc nei confronti» del deputato, ex Pid, ora iscritto al gruppo Misto.
«I dissensi politici non siano veli per non assumersi responsabilità», ha aggiunto Casini, ricordando i «17 anni» di inchiesta giudiziaria a carico di Mannino, poi assolto. «Da me e alcuni colleghi fu visitato in carcere e lo trovammo in condizioni pietose, ha subito un calvario», ha continuato il leader dell'Udc, sottolineando che ora Mannino «non merita di vedersi aprire un altro tunnel di angoscia e sofferenza».
Follini: Mannino merita rispetto e credito - - «Ascoltato Mannino alla Camera. Chi è stato minacciato dalla mafia merita rispetto e credito». Lo ha scritto su twitter Marco Follini, senatore del Partito democratico.
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