19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
La visita del Presidente in Sardegna

Crisi, Napolitano: Coesione a rischio, la devo garantire

Proteste in piazza, il Presidente della Repubblica usa ingresso secondario in Regione: Non difendere il passato, serve una nuova politica industriale. No ai tagli alla cieca, non si tocchi la ricerca. Non sono il presidente delle banche

CAGLIARI - «Ho la responsabilità di garantire principi, valori ed equilibri istituzionali, compreso il rispetto dell'autonomia delle regioni, segnatamente quelle a statuto straordinario come la Sardegna, e compresa la garanzia di assicurare una coesione sociale che oggi è a rischio serio». Lo ha detto Giorgio Napolitano nel suo saluto al Consiglio regionale della Sardegna.
«Sono convinto che nella vostra regione riuscirete a trasmettere l'impegno per la soluzione della crisi economica», ha aggiunto il presidente della Repubblica.
Davanti al palazzo del Consiglio regionale lo hanno atteso alcune centinaia di manifestanti mobilitati sui temi della crisi economica. Il presidente della Repubblica non li ha però incrociati in quanto è entrato da un ingresso secondario.

Non difendere il passato, serve una nuova politica industriale - «Occorre pensare una nuova politica industriale e un nuovo modello di sviluppo per la Sardegna e per il Mezzogiorno». Lo ha detto Giorgio Napolitano parlando a Cagliari. Una politica, ha continuato il capo dello Stato, «di investimenti pubblici non è facile perchè bisogna pensarla nell'Europa di oggi e nel mondo di oggi. Siamo dinanzi a cambiamenti tecnologici nei grandi equilibri economici e politici del mondo da cui ci piaccia o non ci piaccia non possiamo prescindere».
Quindi, ha concluso, «non si tratta di difendere quello che è stato ma di rinnovare il nostro patrimonio ed esperienza industriale e produttiva».

No ai tagli alla cieca, non si tocchi la ricerca - «Non nascondiamoci la verità: essendo indispensabile risanare il bilancio pubblico e ridurre la spesa pubblica corrente, io credo che non si debba procedere tagliando alla cieca».
C'è «quello che va tagliato ed eliminato e quello che invece non va tagliato», ha detto Napolitano, subito sommerso dagli applausi della platea al teatro Lirico di Cagliari. Da non toccare, per esempio, «è la spesa per la formazione e la ricerca - ha continuato - e se mi si consente questa piccola parola, che per l'Italia non dovrebbe essere tanto piccola, per la cultura».

Il Presidente ai giovani: Non servono slogan ideologici - Nel suo discorso al teatro Lirico di Cagliari, Giorgio Napolitano lancia un monito anche per i giovani. «Non bastano e non servono gli slogan ideologici - ha detto il presidente della Repubblica - occorre lucidità, realismo, competenza, senso della misura, applicazione ai problemi e grande capacità di contribuire con slancio innovativo e idee dal basso all'opera e al senso comune di sviluppo e sostenibilità per la Sardegna e il Mezzogiorno».

Non sono il presidente delle banche - «Non rappresento nè le banche nè il capitale finanziario come qualcuno umoristicamente crede e grida». E' la battuta che Giorgio Napolitano si è concesso in conclusione del suo discorso al teatro Lirico di Cagliari, facendo riferimento alle contestazioni che lo hanno accolto nel suo primo giorno di visita in Sardegna.