Lusi, il Gip di Roma dispone il sequestro della società del Senatore
Ordinanza del gip D'Alessandro. Gli inquirenti hanno sollecitato questo provvedimento allo scopo di impedire che l'esponente politico potesse in qualche mondo vendere le proprietà. Ascoltato dirigente della Margherita
ROMA - Finiscono sotto sequestro le quote sociali delle società del senatore Luigi Lusi, l'ex tesoriere della Margherita accusato di appropriazione indebita in relazione all'ammanco di 13,5 milioni dal rendiconto del partito. Il gip del tribunale di Roma, Simonetta D'Alessandro, ha accolto la richiesta che era stata avanzata nei giorni scorsi dal pm Stefano Pesci e dall'aggiunto Alberto Caperna rispetto alle quote della TTT e della Paradiso Immobiliare, titolari, rispettivamente, dell'appartamento da 1,9 milioni nel centro di Roma e di una villa a Genzano del valore di circa 3 milioni.
Gli inquirenti hanno sollecitato questo provvedimento allo scopo di impedire che l'esponente politico potesse in qualche mondo vendere le proprietà. Il provvedimento del gip è anche l'inevitabile conseguenza del fallimento della trattativa tra Lusi e i vertici del partito che puntavano alla restituzione della somma sottratta. L'ordinanza del giudice D'Alessandro dovrà adesso essere eseguita dai militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza, guidato dal generale Virgilio Pomponi.
Ascoltato un dirigente della Margherita - I magistrati nel pomeriggio hanno intanto ascoltato come persona informata dei fatti Giuseppe De Meo, direttore generale della Margherita. A piazzale Clodio la «presa di contatto» è servita per fare luce su alcuni punti poco chiari dei documenti acquisiti nelle scorse settimane. Non viene escluso in tal senso che De Meo possa essere ancora sentito per fornire chiarimenti e spiegazioni.
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