9 settembre 2024
Aggiornato 00:30
L'annosa partita è finalmente chiusa

Monti grazie all'UE chiude la «partita Ici»: Ora tocca alla Rai

La norma sugli immobili non guasta il clima alla cerimonia dei «Patti Lateranensi». Bersani: Dopo Monti non ci sarà manuale Cencelli. Berlusconi: Con questo Governo anche la riforma della giustizia. De Benedetti: Dal Premier già capolavori, va sostenuto

ROMA - Governo, Unione Europea, Cei. Il primo ha deciso, la seconda ha applaudito, la terza ha taciuto. Ma l'annosa partita dell'Ici sugli immobili delle organizzazioni no profit - e mediaticamente soprattutto della Chiesa - finalmente è chiusa. Con singolare tempismo, Mario Monti ha ufficializzato la decisione alla vigilia della tradizionale celebrazione dei Patti Lateranensi, da sempre l'occasione per verificare la qualità dei rapporti Stato-Chiesa: e al di là del silenzio delle gerarchie, non sembra averli compromessi. Ora il premier potrà quindi concentrarsi sul tema Rai: quanto mai urgente, perchè - ribadisce nei suoi colloqui il premier - così non si può certo andare avanti.

Le gerarchie ecclesiastiche erano state avvertite - Contatti Oltretevere sicuramente sì, ma nulla che possa lontanamente assomigliare ad un negoziato. Il vero interlocutore del governo, nella questione Ici, è stata la Commissione Europea. Perchè nei dettagli tecnici della nuova norma (che troverà posto nel decreto fiscale che il Cdm varerà venerdì 24) il Vaticano non è voluto entrare. Ovviamente le gerarchie ecclesiastiche erano state avvertite, il governo - raccontano fonti dell'esecutivo - confortato dalle aperture in merito di Bertone e Bagnasco, si è premurato di far sapere che l'intervento non era assolutamente dettato da un intento punitivo, ma che il clima sociale rendeva inopportuno un ulteriore rinvio. Ma l'argomento decisivo, ed inoppugnabile, è stata la procedura di infrazione aperta dall'Unione Europea, che a maggio - senza interventi legislativi - avrebbe senza dubbio condannato l'Italia.
Anche per questo il clima a palazzo Borromeo, in occasione delle celebrazioni per l'anniversario dei Patti Lateranensi, non è stato guastato - assicurano da palazzo Chigi - dalla decisione comunicata ieri dal governo. Soddisfatto dunque Monti dell'esito dell'incontro con i vertici di Cei e Vaticano, in cui il tema Ici non sarebbe stato approfondito, ma in cui si è discusso piuttosto della Ue, della crisi finanziaria e del suo impatto sociale, e anche di un tema molto sensibile per la Chiesa: la scuola.

Bersani: Dopo Monti non ci sarà manuale Cencelli - «Dopo Monti non ci sarà il manuale Cencelli, se tocca al Pd lo promettiamo dopo Monti ci sarà un governo ugualmente autorevole e competente ma con una maggioranza parlamentare univoca, solida e compatta che oggi non c'è a causa delle condizioni politiche». Lo ha detto Pier Luigi Bersani durante una conferenza stampa nella sede del Pd. «E' una sfida», ha spiegato il segretario, ma «per il Pd viene prima di tutto l'Italia».

Berlusconi: Con Monti anche la riforma della giustizia - Il sostegno al governo di Mario Monti andrà avanti «fino a quando attraverso questo esecutivo potremo portare in Parlamento le riforme indispensabili e per ottenere la realizzazione delle quali noi ci siamo fatti da parte».Lo ha detto alla 'Telefonata' il leader del Pdl Silvio Berlusconi.
«Il nostro è stato un gesto unico nella storia della Repubblica italiana - ha rilevato - avendo la maggioranza, abbiamo ritenuto di farci da parte per mettere in campo un governo di tecnici le cui decisioni in Parlamento possono trovare i voti di maggioranza e opposizione. Non solo per approvare le leggi di emergenza, ma soprattutto per poter approvare in Parlamento le riforme dell'architettura istituzionale senza le quali non si può avere un Paese governabile e non lo si può modernizzare: la riforma del mercato del lavoro, della giustizia e del fisco».
«Una sola parte non può fare con i suoi soli voti queste riforme», ha concluso Berlusconi.

De Benedetti: Da Monti già capolavori, va sostenuto - «La riforma delle pensioni è stato un atto necessario. E quanto fatto da Monti è un piccolo capolavoro. Ora va sostenuto lo sforzo teso alla liberalizzazione». Così Carlo De Benedetti, durante una lectio magistralis tenuta alla facoltà di Economia di Palermo, commenta l'operato del governo Monti.
«Bisogna sostenere Monti, ed è un bene se si riuscirà ad alleggerire tutte le sue mappature - ha aggiunto De Benedetti -. Merita il supporto per riuscire in qualcosa in cui non è mai riuscito nessuno: tagliare la spesa. Su questa sfida Monti si giocherà la partita di statista».
«Non si tratta solo di favorire la crescita economica - ha proseguito l'ingegnere -, ma di favorire la crescita sociale e morale del Paese».