Legge elettorale, Bersani: Passi avanti. Alfano: No ad inciuci
Il Segretario del PD al TG3: La riforma non è ancora in sicurezza. Alfano alla Lega: La riforma non è contro ma con voi. Matteoli accusa il Pdl: No ad equivoci sul bipolarismo. Casini (Udc): Accordo Pdl-Pd è l'alba di una nuova stagione. Bossi: Prima la riduzione dei parlamentari
ROMA - Il Pd vuole riformare la legge elettorale, dei «passi avanti» sono stati fatti in questi giorni ma di qui a dire che il più è fatto ce ne passa. Lo ha detto il segretario Pd Pier Luigi Bersani, intervistato dal Tg3: «Sono stati fatti dei passi avanti, ma la riforma non è ancora in sicurezza. Di certo non si può andare a votare con questa legge elettorale. Noi ci presentiamo flessibili, perché vogliamo arrivare a quell'obiettivo, e voglio credere che questa sia l'intenzione di tutti».
Alfano (Pdl): Resti la scelta del Premier, no ad inciuci - «Per noi è imprescindibile che si conceda agli elettori il diritto di scegliere il premier, oltre al fatto che si restituisca all'elettore il diritto di scelta del parlamentare. Ovviamente non basta la scelta del parlamentare senza la scelta del premier, perché significherebbe tornare a giochi di palazzo e ad inciuci». Lo ha detto il segretario del Pdl, Angelino Alfano, durante la presentazione di un libro di Giorgia Meloni.
Il Segretario PDL alla Lega: La riforma non è contro ma con voi - «Non vogliamo fare una legge elettorale contro la Lega. Non abbiamo una volontà negativa contro la Lega, tutt'altro: speriamo davvero che la Lega voglia contribuire alla scrittura di una buona legge elettorale». Così il segretario del Pdl commenta le parole di Umberto Bossi che aveva subordinato l'alleanza con il Pdl alle amministrative anche alla trattativa sulla legge elettorale.
«La Lega è un partito radicato al nord, ma conta anche su percentuali nazionali che le consentono di superare qualsiasi sbarramento».
Matteoli accusa il Pdl: No ad equivoci sul bipolarismo - Sul fatto che con l'attuale legge elettorale non si possa tornare al voto sono tutti d'accordo, non fosse altro per restituire ai cittadini la possibilità di scegliere i deputati e i senatori che li rappresenteranno ma, a poche ore dal sintetico comunicato diffuso al termine dell'incontro Pdl-Terzo Polo, gli stessi promotori di quel dialogo si dividono e si lanciano accuse neanche troppo velate.
Succede al convegno organizzato da Italia Protagonista nel XIII anniversario della morte di Pinuccio Tatarella, proprio sul tema della legge elettorale. Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa hanno diramato inviti bipartisan: oltre a esponenti del loro partito ci sono Luciano Violante (Pd), Roberto Calderoli (Lega), Ferdinando Adornato (Udc). Ma è Altero Matteoli, senatore del Pdl, a usare i toni più netti: «Questa storia del tutti insieme non mi piace. Io voglio una maggioranza e un'opposizione che si scontrino. E più si scontrano meglio è». L'ex Ministro strappa l'applauso della platea della sala convegni Santa Marta a piazza del Collegio Romano e insiste: «Io non condivido il comunicato di oggi dopo l'incontro Pdl-Terzo Polo perché voglio sapere se coloro che trattano nel mio partito sono d'accordo sul fatto che il bipolarismo debba restare».
Casini (Udc): Accordo Pdl-Pd è l'alba di una nuova stagione - «Finalmente l'alba di una nuova stagione: l'accordo Pdl-Pd sulle riforme fa ben sperare. Lavoriamo per unire l'Italia dopo anni di polemiche e liti che ci hanno messo in ginocchio!». Lo scrive il leader Udc Pierferdinando Casini, su Facebook, commentando l'esito dei primi incontri avviati dal Pdl per verificare le posizioni sulle riforme, a cominciare dalla legge elettorale. Oggi i rappresentanti del Pdl incontreranno gli esponenti del Terzo polo.
Bossi: La Lega vuole prima la riduzione dei parlamentari - «Se la vogliono cambiare, la cambiano. Ma per noi prima bisogna diminuire il numero dei parlamentari». Umberto Bossi risponde così, a Montecitorio, a chi gli chiede della riforma elettorale sulla quale negli ultimi giorni sono iniziate le consultazioni tra le forze politiche. A chi gli chiede se creda possibile un'intesa il leader della Lega risponde: «Speriamo».
Calderoli (Lega): Il confronto è partito con il piede sbagliato - Il confronto tra i partiti promosso dal Pdl per arrivare a una riforma elettorale «è partito con il piede sbagliato». Lo ha detto il senatore della Lega Roberto Calderoli, intervenendo al convegno dal titolo «Quanto pesa il tuo voto? Ipotesi di legge elettorale oggi», organizzato dalla fondazione Italia Protagonista.
L'autore dell'attuale legge elettorale, il famigerato Porcellum, ha spiegato: «Se ci sono tre persone che propongono quattro modelli diversi io qualche dubbio ce l'ho. Se c'è addirittura un conflitto istituzionale tra i due rami del Parlamento su chi deve fare cosa allora dico che siamo partiti con il piede sbagliato».
Quagliariello (Pdl): Difendere il bipolarismo no ammucchiate - Il bipolarismo va conservato, ma bisogna superare le «ammucchiate» elettorali. Lo ha detto il vice-presidente dei senatori Pdl Gaetano Quagliariello, al termine degli incontri sulla legge elettorale promossi dal suo partito. «Il bipolarismo per noi resta un principio che difendiamo, ma una cosa è il bipolarismo altra cosa sono schieramenti costruiti su una logica amico-nemico. Siamo contro le ammucchiate».
Pisicchio (Api): Confronto con Pdl è un buon inizio - «E' già un fatto positivo che i partiti riprendano a confrontarsi sulle regole del gioco fondamentale che è la legge elettorale abbandonando le antiche tentazioni di prevaricazione. Anche questo è l'effetto del nuovo clima provocato dal Governo Monti». Lo ha dichiarato Pino Pisicchio, capogruppo di ApI alla Camera, dopo l'incontro avvenuto oggi tra gli esponenti del Pdl e Terzo Polo sulla riforma della legge elettorale.
Fini: Sì a nuova legge, l'attuale è indifendibile - Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, si augura «il varo di una nuova legge elettorale», poichè «difendere quella esistente significa difendere l'indifendibile». Per Fini, oggi in vista a Belgrado, «non è sostenibile in democrazia che l'elettore non possa scegliere l'eletto».
Vendola (Sel): Difendere il pluralismo, no allo sbarramento - La riforma elettorale deve difendere il pluralismo (e dunque non rafforzare la soglia di sbarramento) e deve servire la democrazia e non i meccanismi di potere. Lo ha detto il governatore della Regione Puglia e leader di Sel, Nichi Vendola, parlando a margine di un suo intervento sulle politiche d'immigrazione al Comitato delle Regioni dell'Ue, nel pomeriggio a Bruxelles.
Cicchitto (Pdl): Confronto aperto, no grande coalizione - «Stiamo iniziando la discussione per riscrivere le regole e quindi è fisiologico il confronto fra i due maggiori partiti, ma il confronto è aperto a tutti in primo luogo all'Udc, al Fli, alla Lega ed è fatto per ridefinire il bipolarismo non per precostituire una grande coalizione». Lo ha precisato, in una nota, il presidente dei deputati Pdl Fabrizio Cicchitto, aggiungendo: «Pdl e Pd rimangono alternativi ma è evidente che devono confrontarsi sulla definizione delle regole. Per assicurare l'elezione dei deputati da parte degli elettori ci sono altre vie oltre le preferenze».
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