31 luglio 2025
Aggiornato 08:00
Politica & Inchieste | Il caso Lusi

Lusi, l'inchiesta si allarga. Il PD verso l'espulsione e legge partiti

I pm romani hanno infatti deciso di verificare se ci siano state altre appropriazioni illecite e di capire se altri esponenti del partito erano a conoscenza della spregiudicata gestione dei fondi da parte del tesoriere. Contatti tra ex dielle su linea legale e destinazione fondi

ROMA - L'inchiesta che coinvolge Luigi Lusi per la sottrazione dei fondi della Margherita si allarga. I pm romani hanno infatti deciso di verificare se ci siano state altre appropriazioni illecite e di capire se altri esponenti del partito erano a conoscenza della spregiudicata gestione dei fondi da parte del tesoriere, finora l'unico iscritto nel registro degli indagati. Intanto il Pd si prepara ad allestire il «processo» del senatore in commissione di Garanzia che si riunirà lunedì e potrebbe, questo almeno l'auspicio di tanti esponenti del partito, deciderne l'espulsione qualora non dovesse dimettersi da solo.

Casini chiede una norma che regoli la vita dei partiti - Pier Luigi Bersani non nasconde la preoccupazione per l'impatto che questa vicenda può avere di fronte all'opinione pubblica e oggi, insieme a Pier Ferdinando Casini, ha chiesto un intervento urgente del Parlamento per una norma che regoli la vita dei partiti e i finanziamenti che ricevono in modo più trasparente. «Una norma di attuazione dell'articolo 49 è urgente e indispensabile», ha detto il segretario del Pd sostenuto dal leader Udc: «Il problema non è finanziare la politica ma garantire modalità di erogazione e funzionamento dei partiti in modo che questi siano delle case di vetro e regolamentati per legge», ha convenuto Casini.

Intanto nella Margherita si ragiona sul da farsi anche da un punto di vista pratico. Il legale di Francesco Rutelli, Titta Madia, garantisce massima collaborazione per fare chiarezza. «L'intento dei dirigenti della Margherita - spiega - è quello di avere il massimo della chiarezza, vogliono andare fino in fondo a questa situazione, non avendo nulla da nascondere o da temere. La collaborazione sarà massima» anche per cercare di perseguire «l'altro intento che è quello di recuperare il maltolto per quanto sarà possibile». Insomma il sospetto che la condotta del tesoriere possa gettare un'ombra su tutta la classe dirigente proveniente dai dielle desta preoccupazione. Per questo alcuni dirigenti hanno chiesto una convocazione immediata dell'assemblea o quantomeno dei rappresentanti delle sue principali componenti, come ha fatto ieri Enrico Letta, ma probabilmente gli sviluppi delle ultime ore sconsigliano una riunione così pletorica e alla luce del sole. Anche perchè, osserva qualcuno, si porrebbe il problema di quanti e quali esponenti ex dielle convocare, alcuni parlamentari fanno notare che è molto più semplice avere contatti informali tra 4 o 5 persone, cosa che probabilmente è già avvenuta o sta avvenendo. A quanto si apprende infatti si sarebbero incontrati questa mattina Enzo Bianco, Gianpiero Bocci e Francesco Rutelli, i tre che a nome della Margherita si sono costituiti parte offesa nell'inchiesta.

L'ex Margherita discute della destinazione dei fondi - Inoltre nei prossimi giorni i legali di Lusi incontreranno quelli del Pd per stabilire le modalità della restituzione dei 13 milioni di euro, si vorrebbero garanzie maggiori di quella fideiussione di 5 milioni di euro proposta dall'ex tesoriere, considerando anche che ci sono diversi immobili intestati a Lusi che potrebbero rientrare nella garanzia. Quanto alla destinazione dei fondi, nella Margherita ci sarebbero tre scuole di pensiero, una che ritiene sia meglio restituire tutto allo Stato, un'altra che vorrebbe darli al Pd e infine una terza che prende in considerazione nelle quote anche tutti gli ex transitati in partiti diversi dal Pd.