28 marzo 2024
Aggiornato 22:30
Il Senatore Pd vuole restituire 5 milioni

Lusi, dove finiscono i soldi della politica

Nel suo partito sono in molti a chiedere che si dimetta da parlamentare

ROMA - Dobbiamo dire grazie al senatore Luigi Lusi. Se non fosse stata scoperta la disinvoltura con cui ha gestito i milioni di euro che i contribuenti italiani hanno affidato alle sue cure non avremmo mai saputo che un partito scomparso da quasi cinque anni può avere nella sua disponibilità decine di milioni di euro. Né sarebbero potuti emergere in modo così chiaro i possibili effetti devastanti di quella legge per il finanziamento ai partiti che ogni giorno di più ci dimostra come oggi l’unico modo per maneggiare in fretta e senza fatica montagne di quattrini sia formare un partito e tenersi ben stretta la sua conduzione.

I SOSPETTI DI ARTURO PARISI - A proposito del tesoretto della fu Margherita leggiamo in queste ore che uno dei suoi ex componenti di maggiore spicco, Arturo Parisi, denuncia di avere sollevato più di una volta in passato dei dubbi sulla gestione del compagno Lusi, ma che i suoi rilievi siano rimasti inascoltati nel partito.
Probabilmente l’onorevole Parisi ritiene che basti questa sua presa di distanza dal sollevarlo da altre responsabilità politiche. Ma così non può essere. L’ex ministro della difesa dovrebbe infatti spiegarci come mai in questi anni non si sia mai risparmiato di intervenire con cipiglio sui temi più disparati, ma si sia ben guardato dal fare uscire dalle silenti mura del suo ex partito le perplessità che oggi richiama.

PER I POLITICI I PANNI SI LAVANO IN CASA - Poiché a Parisi non sono certo mancati gli strumenti per portare alla luce del sole i suoi sospetti dobbiamo dedurre che l’esistenza e la mala gestione del tesoretto della Margherita siano stati da lui giudicati, a suo tempo, secondari rispetto alle ingegnerie politiche a cui solitamente si dedica. Infine, i fatti dimostrano che le meditate riflessioni dell’ex ministro non siano andate molto al di là della conclusione alla quale generalmente arrivano le massaie più prudenti, per le quali è sempre valido il motto che i «panni si devono lavare in casa».
Il motto delle massaie, senatore Parisi, deve ritenersi valido anche quando si tratta di quattrini usciti dalle tasche di quei cittadini illusi che il loro contributo sia utile al buon andamento della politica?
Dalle imbarazzate dichiarazioni dell’ex gruppo dirigente della Margherita apprendiamo inoltre che in seno all’ex partito era stato formato anche un «organismo di verifica» con il compito di analizzare con maggiore attenzione alcune opacità emerse dai bilanci presentati da Lusi, ma il gruppo dei controllori non trovò mai il tempo di riunirsi.

IL NODO DEL FINANZIAMENTO DEI PARTITI, VIVI O MORTI - Dobbiamo dire un altro grazie al senatore Lusi per essere riuscito nel non facile compito di spostare i riflettori dalle briciole sottratte dalla buste paga dei parlamentari al vero buco nero dei costi della politica e cioè il finanziamento dei partiti.
Secondo i calcoli più ricorrenti dal 1994 ad oggi i partiti hanno incassato oltre due miliardi di euro di rimborsi. Dove sono finiti? A cosa sono serviti? Quali controlli sono stati esercitati, sia all’interno che all’esterno dei partiti, su questo fiume di denaro?
Il senatore Lusi con il suo comportamento ha scoperchiato il pentolone della ex Margherita, ma ci sono altre decine di milioni nelle tasche di altri partiti che, benché sotterrati da tempo, risultano ancora ben vivi nella riscossione di rimborsi che vanno ben oltre la loro dipartita.
Dal 2006 al 2010 l’ex Alleanza nazionale ha incassato 25,229 milioni, Forza Italia 49,931 milioni, Democratici di sinistra 34, 921 milioni, la Margherita 21,869 milioni di euro

LUSI E LA POLITICA AD PERSONAM - Nel sito di Luigi Lusi si legge che la sua «attività è inserita nella vita civile e nel volontariato».
Prima di approdare alla politica è stato direttore generale degli Scout.
Fedelissimo in passato di Francesco Rutelli, il senatore ha preferito restare nel Pd piuttosto che seguire il suo ex capo nell’Api.
Se si consulta la sua attività di parlamentare è possibile verificare una elevata capacità nell’usufruire delle cosidette «leggi mancia» a favore di parenti, sodali, supporter. Non manca nemmeno il sentito sostegno ad una legge ad personam a favore della consorte.
Ora dei 13 milioni che ha fatto sparire si dice pronto a restituirne cinque.

LE REGIONI DEGLI INDIGNATI - Grazie senatore Lusi per averci ricordato quante buone ragioni abbiano gli italiani per sentirsi indignati.