28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
Si è concluso il vertice UE di Bruxelles

UE, Monti: Ora crescita e lavoro

Il Premier: Siamo molto contenti. Eviteremo all'Italia di sbattere contro il muro. Ora al lavoro sulla crescita. Ferrero (Prc): Referendum in Italia sul fiscal compact. Buttiglione (Udc): Importante vittoria di Monti in Europa

BRUXELLES - Era radioso ieri sera il presidente del Consiglio Mario Monti al termine del Consiglio europeo. Non ne ha fatto mistero, «siamo molto contenti», ha detto per la «fortissima traccia italiana» imposta all'intesa sulla crescita e l'occupazione. Ha ringraziato tutti i suoli collaboratori, dal ministro Enzo Moavero all'ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, al Parlamento italiano e a tutta la squadra di governo. Poi, parlando dell'altro accordo raggiunto, quello sul Fiscal compact, ha spiegato che ora«abbiamo un trattato che consolida in modo definitivo la disciplina di bilancio e mette le controversie alle nostre spalle. Ora le obbligazioni di tutte sono rese chiare». Quindi i mercati avranno tranquillità, come l'avranno le istituzioni europee e la Bce.

Ora si può lavorare per la crescita - Il patto andava fatto perché la Germania lo pretendeva, ed ora, ha detto Monti ieri, «tutti i paesi, anche i più attenti al rigore, non hanno più disagio a parlare di crescita e occupazione, perché è chiaro che non saranno pagate con disavanzi pubblici». Per il senatore, poi, questo varo ha portato anche ad un'evoluzione della posizione tedesca sul rafforzamento del fondo salvastati Esm, «la vediamo, la sentiamo», ha spiegato.
Ora si può finalmente lavorare alla crescita. Che in Italia ha bisogno di una mano sul fronte dei tassi di interesse. «Per ora non siamo molto confortati dal loro andamento - ha detto Monti - ma lo saremo e questo sarà spazio che si crea per una crescita sana». Al giornalista che gli chiedeva se a suo giudizio è vero che la manovra «Salva Italia» ridurrà il reddito delle famiglie, il premier ha risposto che sì, «non escludo un effetto che riduca il reddito delle famiglie, ma è chiaro a tutti che l'Italia sta attraversando un passaggio difficile e sanno che questo ci consentirà di non sbattere contro quel muro contro cui stavamo andando a sbattere».

Ferrero (Prc): Referendum in Italia sul fiscal compact - «Il fiscal compact varato ieri a Bruxelles per l'Italia è un vero disastro. Con il taglio del 3% annuo porterà ad una spirale tagli di spesa-recessione-tagli di spesa da cui l'Italia non riuscirà ad uscire. Monti mente sapendo di mentire quando afferma che l'Italia potrà reggere queste misure attraverso la crescita: è proprio il patto che renderà matematicamente impossibile la crescita perché l'entità dei tagli - oltre 40 miliardi all'anno - impedisce la crescita». Lo afferma il segretario del Prc Paolo Ferrero chiedendo un referendum in Italia sul fiscal compact.
«L'adesione a questa porcheria ideologica - ha affermato Ferrero - rappresenta inoltre un irreversibile e completo esproprio della sovranità italiana: per questo chiediamo che il popolo italiano si possa pronunciare attraverso un referendum popolare. Sarebbe un vero colpo di stato che un governo non deciso dagli italiani firmasse un trattato che abolisce per i prossimi decenni la sovranità dello stato italiano e riporta l'Italia in condizioni di povertà».

Buttiglione (Udc): Importante vittoria di Monti in Europa - «Il governo Monti ha riportato a Bruxelles una vittoria importante per l'Italia e per l'Europa, dando esecuzione puntuale alle indicazioni ed agli auspici contenuti nella mozione di indirizzo approvata dal Parlamento». Lo dichiara in una nota il presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione.
«Gli impegni presi dall'Italia - prosegue - sono stati valutati positivamente dai nostri alleati. Le condizioni per il rientro dal nostro debito pubblico eccessivo non sono state aggravate. Si è finalmente sgombrato il campo dal dossier sulla stabilità e si è convenuto di aprire una fase nuova in cui la attenzione della Unione sarà concentrata sulla crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro. Sono esattamente i punti principali della mozione parlamentare».
«L'Italia, infine - conclude Buttiglione - è tornata a svolgere un ruolo di protagonista nella Unione. L'Unione tutta intera fa un passo in avanti nella direzione della adozione di un comune modello economico sociale. Si tratta della economia sociale di mercato che è il punto di riferimento ideale del Partito Popolare Europeo e della UDC. Alla costruzione di questo risultato l' UDC ha dato un contributo di grande importanza. Il metodo della unità di forze politiche diverse al servizio dell'interesse nazionale in questa occasione ha pagato. Chi ha sostenuto la mozione parlamentare è adesso impegnato a continuare a sostenere nel lungo periodo una politica di serietà e di rigore ed a non tornare indietro verso le cattive abitudini del passato. La collaborazione deve adesso continuare per realizzare le riforme necessarie per ridare competitività alle nostre imprese, efficienza ai nostri servizi pubblici e buona e sana occupazione ai nostri lavoratori».