27 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Incontro a Palazzo Chigi

Afghanistan: Monti a Karzai, dopo il ritiro non vi abbandoneremo

Il Premier: Responsabilità verso il Paese non verranno meno. Sostegno anche su riconciliazione con i talebani. L'unità del popolo afghano è elemento cruciale per il successo del processo di pace. Fini: Karzai sta facendo un difficile lavoro di transizione

ROMA - L'Italia non abbandonerà l'Afghanistan, neanche dopo il ritiro delle truppe fissato per il 2014. Lo ha assicurato presidente del Consiglio, Mario Monti, nelle dichiarazioni alla stampa al termine dell'incontro a palazzo Chigi con il Presidente della Repubblica islamica d'Afghanistan, Hamid Karzai, durante il quale è stato firmato un accordo di partenariato di lungo periodo.
«Il messaggio centrale che ho voluto mandare oggi - ha spiegato Monti - è che la responsabilità e il partenariato dell'Italia verso l'Afghanistan non verranno meno con il ritiro delle forze armate nel 2014 alla fine della missione internazionale. L'Italia non abbandonerà l'Afghanistan».

Italia presente con 4 mila soldati - Il premier Mario Monti ha sottolineato come il presidente Karzai «abbia scelto l'Italia come prima tappa del suo tour europeo dopo la conferenza sull'Afghanistan di Bonn del 5 dicembre scorso» e ha poi ricordato che l'Italia «è impegnata da oltre 10 anni al fianco dell'Afghanistan per sostenere il processo di ricostruzione e pacificazione economica e civile. Siamo presenti con oltre 4mila soldati e con programmi di cooperazione civile, e vorrei ricordare anche il sacrificio dei nostri soldati e volontari caduti nello svolgimento della loro missione per la pace e la ricostruzione nel Paese».
In questi anni l'Afghanistan «ha compiuto progressi significativi nel processo di pace, e siamo grati al governo afghano per sua leadership e il crescente ed efficace coordinamento tra tutte le istituzioni afghane». Ma quando terminerà la missione militare nel 2014, l'Italia «Non abbandonerà» l'Afghanistan: «L'impegno si concentrerà meno sugli aspetti di sicurezza e militari, e più su quelli civili ed economici». Primo segnale, la firma i oggi in calce all'accordo di partenariato di lungo periodo: «L'Italia è il primo paese occidentale a sottoscrivere un accordo di questo tipo con l'Afghanistan, che fornirà la base per la futura cooperazione tra i nostri Paesi dando un quadro sistematico ai vari filoni di collaborazione esistenti».
Anche «il settore della sicurezza dove le forze afghane stanno visibilmente aumentando le capacità operative resterà un settore di collaborazione attraverso l'addestramento, attingendo all'esperienza di Carabinieri, militari e Guardia di Finanza, apprezzata da tutti». L'Italia inoltre «intende accrescere la cooperazione economica con Kabul nei settori che le autorità afghane ritengono strategici per il rilancio dell'economia nel medio lungo periodo. Lo sviluppo delle infrastrutture afghane è di importanza cruciale e l'Italia vi contribuisce direttamente con infrastrutture strategiche nella provincia di Herat».

Sostegno anche su riconciliazione con i talebani - Dal punto di vista politico, ha proseguito Monti, «siamo fieri dei risultati raggiunti nella provincia di Herat dove c'è un quadro di coerenza e collaborazione tra tutte le autorità locali che crea i presupposti per il successo della transizione in quest'area». A questo proposti, «l'Italia sostiene il governo afghano nel delicato processo di riconciliazione con l'insorgenza, qualora questa rinunci a violenza e terrorismo, riconosca la Costituzione e rispetti l'integrità dell'Afghanistan. L'unità del popolo afghano è elemento cruciale per il successo di questo processo». Kabul inoltre «può contare sull'Italia anche in ambito Nato per il pieno successo del processo di ricostruzione dell'Afghanistan», già nel vertice di Chicago in maggio che costituirà «una nuova opportunità per confermare il pieno sostegno della Nato al pieno successo della fase transizione entro il 2014».

Fini: Karzai sta facendo un difficile lavoro di transizione - Il presidente dell'Afghanistan «conosce perfettamente l'Italia, ci è stato tante volte quando c'era in esilio il re, e non a caso ha scelto l'Italia come prima tappa» del suo tour europeo: così il Presidente della Camera Gianfranco Fini a conclusione dell'incontro di mezz'ora avvenuto stamane a Montecitorio con Hamid Karzai.
Il presidente afghano, ha sottolineato Fini, «è legittimamente soddisfatto del difficile lavoro che sta facendo per la transizione» ed ha espresso «gratitudine» al contributo dell'Italia.