27 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Riforma della Giustizia

Giustizia: Vietti, accantonare la grande riforma. Ora obiettivi mirati

Il vicepresidente del CSM: Ora è possibile un confronto senza pregiudizi. Accelerare i tempi processuali. La lentezza è una palla al piede per il paese. Severino: Una Giustizia celere è attrattiva per gli investimenti

VENEZIA - La grande riforma della giustizia può essere «accantonata», meglio concentrarsi su obiettivi mirati come l'accelerazione dei processi. Lo afferma il vice presidente del Csm, Michele Vietti, a margine di un incontro in Corte d'Appello a Venezia.
«Penso che vada accantonata la prospettiva della cosiddetta grande riforma o riforma epocale della giustizia - ha spiegato - di cui peraltro ho sempre faticato a comprendere nel concreto i contenuti e, viceversa, penso che ci si debba concentrare su singoli interventi mirati che perseguano una priorità assoluta che è quella dell'accelerazione dei tempi processuali».
«Il nostro obiettivo - ha aggiunto il vicepresidente del Csm - e quando dico nostro dico sia del Parlamento, sia del governo, sia del Csm deve essere quello di dare ai cittadini risposte tempestive alle loro domande di giustizia. Risposte che siano in linea coi tempi europei e in risposte che siano celeri e prevedibili. Se facciamo questo - ha avvertito - aiutiamo anche la ripresa economica del paese perché un sistema giudiziario che funziona, che è tempestivo e prevedibile, aiuta la crescita mentre un sistema giudiziario che non è all'altezza di questa sfida purtroppo è una palla al piede per l'economia e per l'intero sistema-paese».
Inoltre velocizzare i tempi della giustizia, secondo Vietti, aiuterebbe gli investimenti stranieri in Italia, perché «gli investimenti vanno ad allocarsi dove trovano regole chiare e coercibili in tempi ragionevoli, dove questo non c'è l'attrattiva è scarsissima».

Ora è possibile un confronto senza pregiudizi - Le mozioni unitarie Pd-Pdl-Terzo polo sulla relazione del Guardasigilli, approvate nei giorni scorsi alla Camera e al Senato, «farebbe pensare che in Parlamento finalmente si sono create le condizioni per poter parlare di giustizia senza pregiudizi e senza contrapposizioni preconcette». Lo ha sottolineato il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, a margine di un incontro a porte chiuse presso la Corte d'Appello di Venezia.
«Credo che quello che si è verificato in Parlamento in questa settimana - ha spiegato Vietti - quando la relazione sullo stato della giustizia presentata dal ministro Severino è stata approvata con una risoluzione votata a grandissima maggioranza da tutti e tre i partiti che sostengono il governo e che fino a qualche mese fa si contrapponevano proprio sul tema della giustizia in modo molto forte, sia un segnale da registrare in modo molto positivo».
Secondo il vice presidente del Csm, quanto è avvenuto rappresenta una «buona premessa, poi ovviamente da qui deve venire tutto il resto. Il Parlamento sarà impegnato per valutare i decreti legislativi sulla riforma delle circoscrizioni giudiziarie, un tema che sta molto a cuore al Csm perché lì contiamo di recuperare un'iniezione di efficienza - ha concluso - e un recupero sia di magistrati sia di personale amministrativo».

Severino: Una Giustizia celere è attrattiva per gli investimenti - «Avere una giustizia efficace e celere costituisce una grande attrattiva per l'economia e le imprese, che sono danneggiate da una giustizia lenta». Lo ha sottolineato il ministro per la Giustizia Paola Severino, nella conferenza stampa al termine del Cdm.
«Uno dei motivi che hanno disincentivato le imprese straniere ad allocarsi nel nostro Paese sono state l'incertezza del diritto, la lentezza dei procedimenti e a volte anche la lentezza a ottenere giustizia», ha sottolineato Severino.