20 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Riforme istituzionali

Napolitano ancora in campo sulle riforme, Terzo Polo al Colle

Per il Colle dopo il nulla di fatto di questi giorni «è ai partiti e al Parlamento che spetta assumere il compito di proporre e adottare modifiche della vigente legge elettorale secondo esigenze largamente avvertite dall'opinione pubblica»

ROMA - A distanza di qualche giorno dall'incontro con i presidenti delle Camere, Renato Schifani e Gianfranco Fini, convocato al Colle all'indomani della sentenza della Consulta che non ha ammesso il referendum elettorale, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ritorna sul tema delle riforme istituzionali. Il capo dello Stato lo fa ricevendo al Quirinale una delegazione del Terzo Polo: Pier Ferdinando Casini e Lorenzo Cesa per l'Udc, Italo Bocchino per Fli e Francesco Rutelli per l'Api. E' con loro che Napolitano approfondisce i temi evidenziati in una nota al termine dell'incontro con Schifani e Fini giovedì scorso.

L'invito del Quirinale - Dall'incontro con le altre due cariche dello Stato emerse come «prioritaria» l'attenzione alle «riforme istituzionali, anche nelle loro possibili implicazioni costituzionali». Ma soprattutto la nota diffusa dal Quirinale parlava della «comune convinzione che tocchi alle forze politiche e alle Camere assumere rapidamente iniziative di confronto concreto sui temi da affrontare e sulle soluzioni da concertare». Insomma, alla luce della sentenza emessa dalla Corte Costituzionale, «è ai partiti e al Parlamento - spiegava il capo dello Stato - che spetta assumere il compito di proporre e adottare modifiche della vigente legge elettorale secondo esigenze largamente avvertite dall'opinione pubblica».
Oggi questo monito viene di fatto rinnovato. Anche perchè dalla settimana scorsa le riforme non hanno compiuto alcun passo concreto in avanti in Parlamento. Al termine dell'incontro al Colle, Rutelli sottolinea che «è molto importante che i vertici delle istituzioni repubblicane accertino la possibilità di approvare riforme costituzionali e riforma elettorale in questo ultimo anno di legislatura». L'auspicio è che l'invito venga accolto: potrebbe servire a rafforzare un clima di coesione intorno al governo Monti e servirebbe anche a chiarire il quadro delle future alleanze, cosa che verrebbe notata anche dagli osservatori internazionali attenti al nostro livello di collaborazione interna sui temi della crisi economica. Di certo, oggi al Colle sono saliti i rappresentanti della forza politica che appoggia Monti 'senza se e senza ma'. Non risultano in calendario incontri tra il capo dello Stato e le altre forze politiche.