29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Crac San Raffaele

I funerali di Don Verzè nella chiesa di San Giorgio a Illasi

Il fondatore del San Raffaele è morto a 91 anni per una crisi cardiaca. Intanto per l'acquisto si è fatto avanti con un'offerta di 305 milioni il gruppo San Donato, che fa capo a Giuseppe Rotelli, protagonista della sanità lombarda

MILANO - Il funerale di don Luigi Maria Verzé si svolgerà oggi a Illasi, nel Veronese, nella chiesa parrocchiale di San Giorgio, alle 14.30; le esequie saranno officiate dal monsignor Giuseppe Zenti, Vescovo di Verona. E' previsto inoltre un momento pubblico per rendere l'ultimo omaggio al fondatore del San Raffaele: il feretro sarà esposto stamattina dalle 9.30 alle 11.30, presso il Ciborio del Dibit2, via Olgettina 60.

Il fondatore del San Raffaele è morto a 91 anni per una crisi cardiaca dovuta, secondo il suo portavoce, «allo stress» a cui era sottoposto per la profonda crisi finanziaria dell'ospedale da lui fondato, per il quale era sotto inchiesta giudiziaria per concorso in bancarotta. Ed è scomparso proprio nel giorno in cui scadeva il termine per la presentazione delle offerte per rilevare la struttura sanitaria ed evitarne il crac.

Grande amico di Silvio Berlusconi e prima ancora di Bettino Craxi, Don Verzè è stato acclamato come un benefattore che ha concentrato i suoi sforzi attorno alla creazione di una struttura ospedaliera di primissimo piano, fiore all'occhiello della ricerca sanitaria del Paese; dai critici vengono sottolineate le sue vicissitudini giudiziarie, le disinvolte frequentazioni con i potenti (e con i servizi segreti), le manie di grandezza che a volte lo avrebbero portato a «spese folli». La figura del prete-imprenditore, che almeno in un'occasione si è detto favorevole all'eutanasia, è in ogni caso considerata un complesso mix tra uomo di fede, concreto visionario e strenuo promotore della ricerca scientifica.

La sua morte è giunta dopo il suicidio, il 20 luglio scorso, del suo braccio destro, Mario Cal, all'indomani dello scoppio della crisi finanziaria, un debito di 1,5 miliardi di euro, della Fondazione Monte Tabor, presieduta da Don Verzè, che guida l'ospedale San Raffaele. Cal era accusato dai pm di essere tra i promotori dell' «associazione a delinquere» per la quale sono tuttora accusati anche l'ex direttore finanziario della struttura Mario Valsecchi e l'intermediario Pierluigi Daccò.

Per l'acquisto del San Raffaele si è fatto avanti con un'offerta di 305 milioni il gruppo San Donato, che fa capo a Giuseppe Rotelli, protagonista della sanità lombarda. Resta alla finestra per ora il gruppo Humanitas, che ha tempo fino al 5 gennaio per partecipare alla gara, decisa dai giudici per tutelare il più possibile i creditori, e per la quale sono consentiti rilanci per 50 milioni.

E intanto sulla morte di don Verzè circola qualche dubbio: la Guardia di finanza di Milano avrebbe acquisito la sua cartella clinica. E «Chi ha portato il caffè corretto a Don Verzè?» si è chiesto Beppe Grillo sul suo blog.