20 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Il Quirinale batte sull'ottimismo

Napolitano: Italia ce la deve fare, ma la crisi chiede uno sforzo corale

Prevale l'attesa per le misure anti-crisi in vista del Consiglio dei ministri di lunedì e anche per i discorsi sul futuro dell'Ue di Merkel e Sarkozy. Non escluso incontro con il Premier Monti

ROMA - L'Italia «ce la deve fare» a superare la crisi economica. Bisogna essere consapevoli che serve «un grande sforzo collettivo sul piano morale, sociale e politico», ma la crisi, che è «grave», è una questione sulla quale il paese deve «vincere». Giorgio Napolitano batte sull'ottimismo, parlando alla Sapienza con alcuni universitari del progetto «Comland 150», impegnati nella realizzazione di un documentario sull'unità nazionale. Poche parole, quelle del presidente della Repubblica, pronunciate a margine della presentazione del libro con i suoi discorsi sul 150esimo dell'unità («Una e indivisibile», edizione Rizzoli) nell'aula magna dell'università. Poche parole di incitamento. Perchè prevale l'attesa per le misure anti-crisi in vista del Consiglio dei ministri di lunedì e anche per i discorsi sul futuro dell'Ue da parte della cancelliera tedesca, Angela Merkel, che parla domani al Bundestag, e del presidente francese Nicolas Sarkozy, che ha parlato oggi a Tolone.

Di fatto, Sarkozy ha confermato l'asse con Berlino, annunciando la necessità di riformare il trattato di Schengen, vista la grave crisi dell'euro che, se non gestita, potrebbe mandare in frantumi l'Unione Europea. Lunedì, oltre che a Palazzo Chigi, sarà giornata calda anche a Parigi, dove il presidente francese riceverà la cancelliera tedesca. Naturale che dal Colle più alto di Roma ci sia massima attenzione per i movimenti dei partner europei, soprattutto dopo che Francia e Germania hanno permesso al neopremier italiano, Mario Monti, almeno di affacciarsi nella «tolda di comando» dell'Unione. Da quello che decideranno Parigi e Berlino dipenderanno i margini di manovra del nostro paese nella ricerca del difficile equilibrio tra riduzione del debito e rilancio della crescita.
Più volte Napolitano ha avvertito che lo sforzo per superare la crisi non può esulare dall'approvazione di misure impopolari. Sacrifici, ma anche spirito di equità, è il monito del presidente della Repubblica. Ed è proprio questo equilibrio che in queste ore appare difficile, considerate le barricate dei sindacati sulla riforma delle pensioni e quelle alzate dai parlamentari di varia provenienza politica sulla riforma dei vitalizi. Su quest'ultimo punto, i presidenti delle due Camere, mobilitati anche loro nella gestione dell'emergenza, sembrano voler andare avanti, anche perchè basta una decisione dell'ufficio di presidenza per modificare il regolamento e quei parlamentari che minacciano le dimissioni prima della riforma hanno le armi spuntate, in quanto le dimissioni devono essere comunque votate dall'aula.

La cornice appare complicata, ma Napolitano incita a non mollare. Non è escluso che prima del Consiglio dei ministri 'nevralgico' di lunedì, il capo dello Stato abbia un altro colloquio con Monti. Magari dopo che avrà parlato la cancelliera Merkel, il cui intervento al Bundestag è previsto per il tardo pomeriggio di domani.