29 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Giustizia | Riforma dei riti civili

Gambino: rimediare al fallimento della riforma del processo civile

Appello del Giurista dell'Università europea Roma al nuovo Governo. Gli Avvocati chiedono incontro urgente a Monti e Ministri

ROMA - «Auspico che il nuovo esecutivo metta mano alla riforma dei riti civili, che invece di semplificarsi si sono enormemente complicati». Con queste parole Alberto Gambino, professore ordinario di diritto civile e direttore della scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università Europea di Roma, ha aperto oggi la tavola rotonda sulla semplificazione dei riti civili che ha visto il confronto tra mondo accademico, giudici ed avvocati.

Appello del Giurista dell'Università europea Roma al nuovo Governo - La tavola rotonda ha affrontato i contenuti del decreto legislativo n. 150/2011 che si proponeva l'obiettivo di ridurre e semplificare i processi civili. «Si tratta - secondo Gambino - di un provvedimento che così come scritto non potrà sortire l'effetto sperato, in quanto non risolve affatto problemi cruciali, quali l'esito delle procedure ancora in atto, la sopravvivenza di numerosi vecchi riti, l'eliminazione dell'unico rito funzionante - quello camerale - e la consacrazione del dogma dell'inappellabilità che spesso finisce per sacrificare le ragioni della giustizia».
«Confido - ha concluso il giurista - che il nuovo esecutivo che nel settore della giustizia si è arricchito della competenza di apprezzati colleghi civilisti, quali Mazzamuto e Zoppini, sappia rimettere mano ad una riforma che deve avere come stella polare le esigenze di una celere giustizia a servizio dei cittadini e non la velleità di provvedimenti spot solo ad uso propagandistico». Alla tavola rotonda hanno partecipato, tra gli altri, il presidente del tribunale di Roma, De Fiore, il presidente degli avvocati romani, Antonio Conte e i professori giusprocessualisti Nicola Picardi, Ferruccio Auletta, Giuseppe Ruffini e Bruno Sassani.

Gli Avvocati chiedono incontro urgente a Monti e Ministri - Un incontro urgente con il governo, nelle persone del presidente del Consiglio Mario Monti, e dei ministri della Giustizia e dello Sviluppo economico, Paola Severino e Corrado Passera. E' quello che ha chiesto, nero su bianco, il presidente del Consiglio nazionale forense Guido Alpa dopo la chiusura della Conferenza nazionale, facendosi interprete della volontà di tutta l'avvocatura come raccolta nel documento finale.
«Non si possono adottare misure che riguardano l'avvocatura senza coinvolgerla», ha spiegato Alpa, aggiungendo: «Abbiamo chiesto una convocazione urgente per poter discutere i problemi attuali dell'Avvocatura e le modalità di collaborazione dell'Avvocatura all'amministrazione della giustizia. Gli avvocati sono preoccupati per la salvaguardia delle garanzie di difesa dei diritti dei cittadini, e vorremmo pertanto sulla base dei colloqui che si instaureranno, poter fugare le preoccupazioni da un lato e le voci dirompenti dall'altro lato».