Monti a una notte dal sì
Ok dal PDL e PD e «sacrifici» dalle parti sociali. Anche se la partita con la politica è ancora aperta, il Professore esce rassicurato dalla due giorni di consultazioni: «Il quadro è delineato»
ROMA - La riserva la scioglierà ufficialmente solo domani mattina, ma la «serenità» e la «fiducia» mostrate da Mario Monti al termine delle consultazioni lasciano pochi dubbi sulla scelta del Professore. Che qualcuno immaginava già in serata al Colle con la lista dei ministri, salvo poi lasciare un'altra notte di tempo per un'ultima trattativa con Pd e Pdl sulla presenza al governo di esponenti politici, con il nodo Letta-Amato ancora tutto da sciogliere. Forse anche per questo stasera Monti non ha dato la possibilità di porre domande, cui invece si era ampiamente concesso ieri.
La partita con la politica è ancora aperta - Solo dichiarazioni, dunque, nelle quali il premier incaricato assicura che «il quadro è ormai ben delineato», riservandosi le «prossime ore» per mettere a punto gli ultimi dettagli. Ovvero l'ingresso di almeno due big da ascrivere ai maggiori partiti della sua maggioranza, ipotesi che Monti ancora caldeggia come garanzia di un coinvolgimento di Pdl e Pd il più vincolante possibile nell'impegno che lo attende. Ma se la partita con la politica è ancora aperta, il Professore esce rassicurato dalla due giorni di consultazioni, con la «assoluta serenità e convinzione nelle capacità del nostro Paese di superare questa fase così difficile». Un «lavoro intenso e soprattutto proficuo» che ha determinato «la mia convinta e motivata fiducia nella solidità delle nostre istituzioni e nella partecipazione costruttiva della società civile».
Riconoscimento per le parti sociali - Perchè «in tutti ho colto consapevolezza dell'emergenza, e sono rimasto colpito dal senso di responsabilità e dalla volontà di dare risposte condivise per gettare le basi di una crescita economica stabile». Un riconoscimento particolare l'ex commissario Ue lo tributa alle parti sociali incontrate oggi a palazzo Giustiniani, insieme alle autonomie locali e ai rappresentanti di giovani e donne: da loro sono arrivati «contributi concreti a possibili sacrifici parziali in vista di un risultato positivo più generale». Ovvero, sintetizza lo stesso Monti in conferenza stampa, «mi hanno detto che 'questa misura, questo provvedimento non ci entusiasmerebbe, ma nel quadro complessivo siamo disposti a considerarlo'».
Un feeling confermato dalle controparti, che al termine dell'incontro esprimono tutte l'appoggio al nuovo governo, pur rivelando di non aver avuto alcun dettaglio sul programma. «Ci ha assicurato che vuole un rapporto di stretta collaborazione con noi, che confida nella nostra responsabilità», racconta un sindacalista al termine del colloquio. Con un dubbio: «Noi abbiamo insistito per un nuovo patto sociale, ma lui non ci ha detto niente». Insomma, «per ora non sembra aria da concertazione come nel '93».
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