29 marzo 2024
Aggiornato 11:30
La lettera del Governo all'UE

Frattini: Chi voterà contro le misure dovrà spiegare il perchè

Il Ministro degli Esteri: «Una parte dell'opposizione comprende che è interesse dell'Italia. Sindacati spieghino perché l'Italia è un'eccezione in Europa. Italia e Ungheria a favore di un'Europa più forte»

ROMA - «Chi voterà contro un progetto che l'Europa ha approvato come necessario per aiutare l'Italia dovrà spiegare perchè. Dovrà spiegare che è contro il pacchetto Europa, che è contro le richieste della Bce»: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Franco Frattini, rispondendo alle domande dei giornalisti alla Farnesina, il giorno dopo le misure promesse dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per tirare fuori il paese dalla crisi, e dicendosi sicuro che «l'opposizione più responsabile questo non lo farà».
A una domanda sulla tenuta della maggioranza per l'approvazione del pacchetto, Frattini ha risposto di «scommettere sul fatto che il Parlamento riuscirà» ad approvare le riforme. L'appello alla coesione nazionale, lanciato dal presidente del Consiglio e dal presidente della Repubblica, «va ripetuto ancora più fortemente».
Frattini si è detto convinto che «una parte dell'opposizione comprende che è interesse dell'Italia approvare queste misure, la maggioranza quando vuole essere in aula c'è tutta», sminuendo gli ultimi episodi in cui il governo è andato sotto. Si tratta - ha concluso il titolare della Farnesina - «non di misure da maggioranza, ma da Italia, da sistema paese«

Sindacati spieghino perché l'Italia è un'eccezione in Europa - «I sindacati ancora una volta dovranno spiegare perchè in tutta Europa si dice che questa è la strada giusta e in Italia non dovrebbe essere così»: è il commento del ministro degli Esteri Franco Frattini di fronte alle prime critiche dei sindacati alle misure proposte dall'Italia in sede europea per uscire dalla crisi.
«Noi spiegheremo anche ai sindacati che è inimmaginabile in un mondo in cui l'età media aumenta, pensare di mantenere un'età di pensione inferiore ai 67 anni, che poi si raggiungeranno nel 2026 - ha proseguito il ministro parlando a margine di un incontro alla Farnesina - Quando in tutto il mondo si parla di flessibilità del mercato del lavoro, come richiesto dalle imprese per rilanciare la crescita, tutto questo debba valere in tutta Europa, eccetto che in Italia». Frattini non ha escluso un dialogo: «Si parlerà con i sindacati - ha concluso - ma di fronte a una proposta condivisa dal Consiglio europeo, è difficile tirarsi indietro».

«Soddisfazione piena» dall'UE per gli impegni italiani - Da parte dell'Unione europea c'è «piena soddisfazione per gli impegni dell'Italia che hanno contribuito al successo del vertice di ieri sera». Soddisfazione piena - ha spiegato Frattini - perchè «si trattava di un documento certamente completo con alcuni elementi nuovi».
Secondo il ministro «l'Ue ha apprezzato» e «ora è chiaro che con un endorsement anche formale da parte del presidente Van Rompuy, nessuno ha più alibi per tirarsi fuori dall'adozione , non ce l'ha il governo che ha fissato termini anche ambiziosi per l'entrata in vigore di tutte le misure». Per quanto riguarda le prospettive finanziarie, l'Italia - ha proseguito il titolare della Farnesina - ha posto un «problema chiaro» e cioè quello di «non deteriorare, ma anzi migliorare la sua posizione di contributore netto» al bilancio Ue. Il capo della diplomazia italiana ha affermato che «questa è la prima questione che noi poniamo sulla struttura del bilancio, ma che al tempo stesso vogliamo un bilancio che permetta all'Europa di realizzare le ambiziose politiche che noi chiediamo».
Frattini ha precisato che «non possiamo al tempo stesso chiedere all'Europa le infrastrutture per collegare la Sicilia, i fondi di coesione per aiutare il sud e la politica migratoria per non lasciare sola l'Italia» e poi «non dare al bilancio europeo i fondi necessari per realizzare queste politiche».

Italia e Ungheria a favore di un'Europa più forte - «E' stata confermata la soddisfazione per l'esito del summit che ha portato ad un'Europa più forte in termini di decisioni efficaci, governance e soluzioni importanti per superare la crisi»: è quanto affermato dal ministro degli Esteri Franco Frattini - al termine di un colloquio con l'omologo ungherese Janos Martony questa mattina al ministero degli Affari esteri - riferendosi in particolare alla «crisi greca e alle banche». «Ci congratuliamo con l'Italia per le proposte di Berlusconi, che sono state accolte molto bene e questo è stato un elemento chiave nel successo del summit», ha dichiarato da parte sua Martony in conferenza stampa congiunta.
«Il vertice ha dimostrato la determinazione dell'Europa di andare avanti e mantenere l'integrazione e la cooperazione», ha rincarato Frattini. In merito all'Eurozona, il capo della diplomazia ungherese ha sottolineato che «non ci deve essere una linea divisoria tra i 17 e i 27»: «Siamo tutti nella stessa barca - ha dichiarato Martony - il messaggio del summit è che questa nave non affonderà, navigherà sicura e con successo».
Ungheria e Italia hanno parlato «degli eccellenti rapporti di cooperazione», dal punto di vista sociale, culturale ed economico: «Siamo vicini ai 7 miliardi di euro» di scambi commerciali, ha affermato il ministro italiano, sottolineando che l'obiettivo è quello di «fare di più». I rispettivi ministeri dell'Industria, inoltre, stanno lavorando congiuntamente a un accordo nel settore energetico, ha rivelato il titolare della Farnesina. Roma e Budapest, entrambi favorevoli alla futura adesione in Europa della Croazia, stanno «lavorando» sulla Serbia. I due paesi, infine, stanno preparando un anno della cultura italiana in Ungheria e viceversa per il 2012.