Il 73% degli italiani boccia Berlusconi, il 57% l'aumento dell'età pensionabile
Sondaggio Demopolis: Il 73% degli elettori della Lega contrari alla riforma previdenza. Emerge netta nell'opinione pubblica la richiesta di una più seria lotta all'evasione fiscale, di un giro di vite sulla finanza
ROMA - Il 73% degli italiani considera che il Governo Berlusconi oggi in carica «non è in grado di gestire l'attuale emergenza economico-finanziaria, né di varare misure in grado di rilanciare seriamente la crescita del nostro Paese». Così come il 57% dei cittadini dice no all'innalzamento dell'età pensionabile, a fronte del 34% di favorevoli ed un 9% che dichiarare di non saper schierarsi pro o contro una nuova riforma. È uno dei dati più significativi che emerge dall'indagine condotta dall'Istituto nazionale di ricerche Demopolis, all'indomani dell'ultimatum dell'Unione Europea al Governo italiano, secondo la quale il dato del 57% di no a nuovi interventi sulle pensioni sale ben al 73% fra quanti si sono dichiarati elettori della Lega alle ultime elezioni politiche.
Di contro, «per far fronte alla crisi - ha spiegato il direttore di Demopolis Pietro Vento - emerge netta nell'opinione pubblica la richiesta di una più seria lotta all'evasione fiscale, di un giro di vite sulla finanza speculativa e di un concreto piano per lo sviluppo e l'occupazione, fino ad oggi assente nell'agenda di Governo».
Gli italiani sono consapevoli delle difficoltà del paese - Da quanto il sondaggio fa emergere, «si avverte comunque un'ampia consapevolezza delle difficoltà del nostro Paese», ha detto ancora il sondaggista. Cos' come «il piano urgente chiesto all'Italia dall'Unione Europea divide l'opinione pubblica, in modo trasversale, quasi prescindendo dalla collocazione politica degli intervistati».
Cresce la paura degli italiani per la crisi finaniaria - Nel giorno del vertice europeo, quasi 9 italiani su 10 si dichiarano seriamente preoccupati per la crisi finanziaria che vive il nostro Paese e per i sacrifici che, in prospettiva, immaginano di dover affrontare. È uno dei dati più significativi che emerge dall'indagine condotta dall'Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis all'indomani dell'ultimatum dell'Unione Europea al Governo italiano. Il timore per la crisi economica è cresciuto di oltre 30 punti percentuali negli ultimi due anni, passando dal 56% del 2009 al 71% della primavera scorsa, sino all'87% odierno.
«Per la prima volta, negli ultimi trent'anni - ha spiegato il direttore dell'Istituto Demopolis Pietro Vento - si registra fra gli italiani un diffuso pessimismo sul futuro, sulle prospettive per le nuove generazioni, che stanno subendo ben più pesantemente degli adulti l'impatto della crisi sul mercato del lavoro. Il 56% dei cittadini ritiene concreto un «rischio Grecia» per l'Italia. Solo un terzo degli intervistati si mostra più ottimista, escludendo del tutto tale ipotesi, nella convinzione che l'Italia sia un Paese in difficoltà, ma con molte risorse. Le ragioni della crisi, nella percezione degli italiani, sono da individuare per il 78% nell'abnorme evasione fiscale; per i due terzi vanno ricercate negli sprechi della Pubblica Amministrazione e nei costi eccessivi della politica. Il 59% evidenzia invece la grave e perdurante assenza di concrete politiche per la crescita e lo sviluppo».
Secondo la maggioranza dei cittadini intervistati da Demopolis, inoltre, l'ultimatum di 72 ore ed il richiamo all'Italia di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy sono inopportuni nei tempi e soprattutto per le modalità; per un italiano su quattro, invece, è un segno di scarsa fiducia, una provocazione giustificata dai pesanti ritardi del Governo alle richieste dell'Ue.
Inoltre, il 56% degli italiani considera un «pericolo concreto» il rischio Grecia per il nostro Paese, mentre il 33% no, convinto che «il nostro è un Paese in difficoltà ma con molte risorse». Il restante 11%, invece, afferma di non saper rispondere alla domanda.
L'indagine è stata condotta dal 23 al 25 ottobre 2011 - per il programma de LA7 Otto e Mezzo - dall'Istituto Nazionale di Ricerche Demòpolis su un campione di 1.006 intervistati, rappresentativo dell'universo della popolazione italiana maggiorenne, stratificato per genere, età, titolo di studi, ampiezza demografica del comune ed area geografica di residenza. Direzione di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. Supervisione scientifica della rilevazione con metodologia CATI di Marco Tabacchi. Nota metodologica completa su: www.demopolis.it
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