18 aprile 2024
Aggiornato 12:00
La polemica dopo il verice UE

Ferrara: Sarkozy non faccia il bullo, l'Italia non lo merita

Il Direttore del Foglio con la Santanché a piazza Farnese: «Una manifestazione di orgoglio». Martino: Sarkozy, Merkel e BCE non possono darci ordini. Meloni: Bene Giuliano Ferrara, è risposta d'orgoglio

ROMA - «Una risata a piazza Farnese». Giuliano Ferrara organizza una piccola kermesse a piazza Farnese, proprio davanti all'ambasciata di Francia, per rivendicare l'orgoglio italiano e 'rimettere a posto' il presidente francese Nicolas Sarkozy che ha irriso il nostro paese durante il Consiglio europeo di Bruxelles. Con le note di Charles Trénet a fare da sottofondo musicale e due foto affiancate sul palco, quella di Sarkozy e quella del comico Louis de Funès, il direttore del Foglio ha detto: «Perché deve fare il bullo? Noi abbiamo ereditato il debito pubblico, lui la quinta Repubblica di De Gaulle. Non faccio l'elogio di Berlusconi - ha precisato -, sono sempre critico verso il premier che potrebbe fare di più, ma il presidente francese ha un'eredità da difendere superiore alla nostra» e soprattutto il presidente francese ha la forza di «reagire» e non è costretto a «dipendere dalle signore Marcegaglia o Camusso. Noi abbiamo un giornale come La Repubblica, loro uno come Le Monde che oggi scrive che il governo e il partito socialista sono corresponsabili nell'affrontare la crisi».
A piazza Farnese è atteso Antonio Martino che però non arriverà perché impegnato con le votazioni a Montecitorio, ha accolto l'invito invece Daniela Santanché con la quale il direttore ha dato vita a un breve numero di ballo e che poi è salita sul palco per dire: «Questa non è una manifestazione di odio ma di orgoglio e appartenenza italiana. Non permetterò mai a nessuno di irriderci e prenderci in giro» e del resto, secondo l'esponente del governo, l'Italia «sta molto meglio» rispetto ai leader francese e tedesca: «la Merkel ha perso Berlino, Sarkozy non ha ancora annunciato la ricandidatura all'Eliseo e le loro banche sono piene di titoli grechi», forse un lapsus per titoli greci.

A piazza Farnese ad ascoltare Ferrara che «bacchettava» Sarkozy qualche decina di persone, di età media anche piuttosto alta, ma molto motivate che hanno spesso applaudito e sorriso alle battute sarcastiche del direttore del Foglio. Come ad esempio quando Ferrara ha criticato il Pd: «Non sarebbe male se Bersani e Franceschini facessero un pensierino, perchè loro dicono: Berlusconi se ne vada e poi si vede, questo in Francia non succederebbe. Propongono un governo Monti, ma sarebbe credibile? Diventiamo tutti rudi calvinisti che vanno in pensione a 90 anni? Non è possibile, non c'è una maggioranza parlamentare per fare questo e nemmeno una maggioranza psicologica».
La platea mostra di non stimare particolarmente anche il leader dell'Udc e infatti fischia quando Ferrara sostiene che non sarebbe possibile neanche un «governo Casini. E chi glieli da i voti?», ancora meno gradita l'ipotesi di un governo guidato dai leader di Vasto, ossia Pdl-Idv-Sel, «quelli che ridono con Sarkozy di Berlusconi».

Poi Ferrara è tornato ad attaccare, sempre col sorriso sulle labbra, i «cugini francesi», ricordando il referendum che bocciò la Costituzione europea: «Avete buttato al cesso la Costituzione europea e ora fate i bulli sul podio di Bruxelles! Mi sembra un pò contraddittorio, un pò stridente, ecco perchè il Foglio ha proposto questa iniziativa per una risata riparatoria». Tra le ragioni di orgoglio italiano e forse anche di supremazia culturale il direttore ha ricordato anche la presenza del Vaticano in Italia: «Da un paio di millenni noi ospitiamo una cattedra più importante di quella di Bruxelles, anche se certo i francesi hanno avuto 70 Re».

Ma è sull'attacco all'uso delle intercettazioni che Ferrara ha davvero scaldato piazza Farnese: «Nessun paese guardato dal buco della serratura è attendibile», e l'Italia a suo avviso vive da anni in uno «Stato poliziesco» che utilizza il «palcoscenico ignobile delle intercettazioni che hanno sputtanato il paese.
Quanto sono costate all'Italia quelle delle Boccassini? Noi siamo qui a polemizzare coi francesi - ha aggiunto - ma in Francia saprebbero dove metterla e come trattarla una Boccassini, anzi è già successo, il Presidente della Repubblica li è intoccabile e sta per essere assolto dalle accuse ricevute». «Io non voglio che una marea di fango sommerga la classe dirigente del mio paese - ha concluso - e questa è l'unica manifestazione che non diffama la sua classe dirigente ma cerca di mettere insieme risate e un pò di spirito».

Martino: Sarkozy, Merkel e BCE non possono darci ordini - «Nè Sarkozy, nè la Merkel, nè la Bce hanno titolo per dire all'Italia quello che deve fare, siamo un paese sovrano». Antonio Martino, esponente del Pdl ed ex ministro della Difesa arriva a piazza Farnese quando Giuliano Ferrara è già andato via dalla manifestazione organizzata dal Foglio davanti all'ambasciata francese in risposta alla risata franco-tedesca di Bruxelles, ma vuole comunque dire come la pensa e perchè voleva prendere parte all'iniziativa. «Sarkozy ride perchè sente avvicinarsi la sua fine», aggiunge Martino.

Meloni: Bene Giuliano Ferrara, è risposta d'orgoglio - «Bene Ferrara e i Foglianti: la loro iniziativa è la risposta dell'orgoglio degli italiani alle ingenerose espressioni pubbliche usate nei confronti della nostra Nazione in questi giorni». Così il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, commenta il sit-in promosso dal direttore del Foglio, Giuliano Ferrara, davanti all'Ambasciata di Francia.