28 marzo 2024
Aggiornato 13:00
Canonizzazione don Guanella, Vescovo Conforti e suor Bonifacia

Papa: I tre nuovi Santi hanno improntato la loro esistenza alla carità

San Conforti sentì forte urgenza di annunciare l'amore di Cristo. La testimonianza spirituale di San Guanella è un dono di grazia per la Chiesa

ROMA - «La carità verso il prossimo è importante quanto l'amore a Dio. Infatti, il segno visibile che il cristiano può mostrare per testimoniare al mondo l'amore di Dio è l'amore ai fratelli». E «oggi la Chiesa indica a tutti i suoi membri tre nuovi Santi che si sono lasciati trasformare dalla carità divina e ad essa hanno improntato l'intera loro esistenza». Lo ha detto Benedetto XVI nell'omelia pronunciata durante la santa messa, dopo il rito di canonizzazione di tre nuovi Santi: Guido Maria Conforti (1865-1931), vescovo di Parma e fondatore dei Missionari saveriani; Luigi Guanella (1842-1915), sacerdote lombardo, fondatore dei Servi della carità e delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza: e la suora spagnola Bonifacia Rodriguez De Castro (1837-1905), fondatrice delle Serve di San Giuseppe.
«Di tale amore appassionato per Dio sono segno eloquente questi tre nuovi Santi - ha aggiunto il Pontefice - Lasciamoci attrarre dai loro esempi, lasciamoci guidare dai loro insegnamenti, affinché tutta la nostra esistenza diventi testimonianza di autentico amore verso Dio e verso il prossimo».

San Conforti sentì forte l'urgenza di annunciare l'amore di Cristo - «San Guido Maria Conforti fin da quando, ancora fanciullo, dovette superare l'opposizione del padre per entrare in Seminario, diede prova di un carattere fermo nel seguire la volontà di Dio, nel corrispondere in tutto a quella caritas Christi che, nella contemplazione del Crocifisso, lo attraeva a sé - ricorda Benedetto XVI -. Egli sentì forte l'urgenza di annunciare questo amore a quanti non ne avevano ancora ricevuto l'annuncio, e il motto Caritas Christi urget nos (cfr 2Cor 5,14) sintetizza il programma dell'Istituto missionario a cui egli, appena trentenne, diede vita: una famiglia religiosa posta interamente a servizio dell'evangelizzazione, sotto il patrocinio del grande apostolo dell'Oriente san Francesco Saverio».
«La sua vita fu segnata da numerose prove, anche gravi. Egli seppe accettare ogni situazione con docilità, accogliendola come indicazione del cammino tracciato per lui dalla provvidenza divina - ha detto ancora il Papa -; in ogni circostanza, anche nelle sconfitte più mortificanti, seppe riconoscere il disegno di Dio, che lo guidava ad edificare il suo Regno soprattutto nella rinuncia a sé stesso e nell'accettazione quotidiana della sua volontà, con un abbandono confidente sempre più pieno. Egli per primo sperimentò e testimoniò quello che insegnava ai suoi missionari, che cioè la perfezione consiste nel fare la volontà di Dio, sul modello di Gesù Crocifisso. San Guido Maria Conforti tenne fisso il suo sguardo interiore sulla Croce, che dolcemente lo attirava a sé; nel contemplarla egli vedeva spalancarsi l'orizzonte del mondo intero, scorgeva l'«urgente» desiderio nascosto nel cuore di ogni uomo, di ricevere e di accogliere l'annuncio dell'unico amore che salva».

La testimonianza spirituale di San Guanella è un dono di grazia per la Chiesa - «La testimonianza umana e spirituale di san Luigi Guanella è per tutta la Chiesa un particolare dono di grazia. Durante la sua esistenza terrena egli ha vissuto con coraggio e determinazione il Vangelo della Carità, il 'grande comandamento' che anche oggi la Parola di Dio ci ha richiamato», ha detto Benedetto XVI durante l'omelia.
«Grazie alla profonda e continua unione con Cristo, nella contemplazione del suo amore, Don Guanella, guidato dalla Provvidenza divina, è diventato compagno e maestro, conforto e sollievo dei più poveri e dei più deboli - ha ricordato il Pontefice - L'amore di Dio animava in lui il desiderio del bene per le persone che gli erano affidate, nella concretezza del vivere quotidiano.
«Vogliamo oggi lodare e ringraziare il Signore perché in san Luigi Guanella ci ha dato un profeta e un apostolo della carità. Nella sua testimonianza, così carica di umanità e di attenzione agli ultimi, riconosciamo un segno luminoso della presenza e dell'azione benefica di Dio: il Dio - come è risuonato nella prima Lettura - che difende il forestiero, la vedova, l'orfano, il povero che deve dare a pegno il proprio mantello, la sola coperta che ha per coprirsi di notte (cfr Es 22,20-26).
Questo nuovo Santo della carità sia per tutti - ha concluso -, in particolare per i membri delle Congregazioni da lui fondate, modello di profonda e feconda sintesi tra contemplazione e azione, così come egli stesso l'ha vissuta e messa in atto».