28 agosto 2025
Aggiornato 04:00
Il delitto di Avetrana

Sarah Scazzi: Cosima Serrano parla in aula, nuova udienza dal Gup

La donna ha chiesto di poter rilasciare dichiarazioni spontanee. Il fratello di Sarah a «Domenica Cinque»: Misseri parla di lei come di un oggetto

TARANTO - Domani è il giorno di Cosima Serrano. La donna è accusata con la figlia Sabrina Misseri di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione del cadavere, in relazione al delitto della nipote quindicenne Sarah Scazzi, uccisa ad Avetrana il 26 agosto del 2010.
Cosima Serrano dovrebbe rilasciare dichiarazioni spontanee al gup del tribunale di Taranto Pompeo Carriere. Lo aveva chiesto attraverso il suo legale nell'udienza preliminare di giovedì scorso che, dopo la lunga requisitoria del pm Mariano Buccoliero, era stata rinviata appunto a domani. Il gup aveva accolto la richiesta del legale della Serrano, ammettendola a parlare in aula. L'inizio dell'udienza è fissato per le 9.30.
Giovedì scorso il sostituto procuratore Buccoliero ha confermato la richiesta di rinvio a giudizio per omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere per Cosima Serrano e Sabrina Misseri e ha chiesto il giudizio anche per Michele Misseri, marito e padre delle due donne, accusato di averle aiutate a nascondere il corpo. Madre e figlia sono detenute nel carcere di Taranto. Sabrina dal 15 ottobre 2010, Cosima dal 26 maggio scorso.

Il fratello di Sarah: Misseri parla di lei come di un oggetto - «Non si può vietare a nessuno, nemmeno a Michele Misseri di parlare. Ma quando lo ascolto, la cosa che mi fa più male è quando parla di mia sorella come fosse un oggetto, ne parla in modo cruento. E oltretutto, nessuno lo fa riflettere su quel che dice». Così Claudio Scazzi, fratello di Sarah, commenta le recenti dichiarazioni e ricostruzioni di Michele Misseri in un'intervista esclusiva rilasciata a Claudio Brachino a Domenica Cinque.
«Mi hanno fatto arrabbiare tante cose durante questo anno, per esempio il fatto che Michele abbia ostentato l'altarino dedicato a Sarah, avrebbe potuto farlo e non mostrarlo. E ancora il fatto che abbiano spulciato nel diario di mia sorella - continua - La speranza mia e della mia famiglia è che tutto il misfatto venga provato, che le supposizioni vengano accertate».
Claudio conclude con un appello rivolto a giornalisti: «Infine, mi rivolgo ai giornalisti, ai media a cui chiedo di essere più accorti, provare a mettersi nei panni dei familiari prima di scegliere le loro parole».