19 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Più del centrodestra. Le civiche limitano l'astensionismo?

Molise: l'astensione pesa più di Grillo, il centrosinistra perde voti

Rispetto al 2006 sono andati a votare solo il 59,73% degli elettori, contro il 65,14% della volta scorsa. In termini assoluti, ci sono stati 198.494 votanti, contro i 213.283 del 2006

ROMA - La polemica del centrosinistra è rivolta verso Beppe Grillo e le sue liste, «colpevoli» secondo il Pd di avere sottratto in Molise voti che avrebbero potuto far vincere Paolo Di Laura Frattura, ma guardando i dati nel dettagli emerge che l'astensione ha danneggiato democratici e Idv molto di più di quanto ha fatto la lista Cinque stelle. Rispetto al 2006, infatti, sono andati a votare solo il 59,73% degli elettori, contro il 65,14% della volta scorsa. In termini assoluti, ci sono stati 198.494 votanti, contro i 213.283 del 2006, pari a 14.789 elettori in meno alle urne.

Guardando il dato dei partiti, emerge la caduta netta di democratici e dipietrisi: Margherita e Ds (nel 2006 il Pd non era ancora nato) avevano insieme il 23,3%, pari a 46.577 voti; quest'anno il Pd ha ottenuto 17.735 voti, ovvero 28.842 in meno. Non va meglio a Idv: se in percentuale lo scarto è meno evidente (8,37% quest'anno, contro l'8,77% del 2006), in valore assoluto Di Pietro passa da 17.503 voti cinque anni fa ai 15.907 di quest'anno. Il centrosinistra nel suo complesso perde 21.163 voti rispetto al 2006.
E' vero che nel 2006 con il centrosinistra c'era l'Udeur di Clemente Mastella, ma questo non basta a spiegare la differenza: l'Udeur nel 2006 aveva il 5,45%, pari a 10.883 voti, meno della metà di quelli che mancano all'appello. E Mastella, ora con il centrodestra, quest'anno ha ottenuto solo 3,33%, pari a 6.332 voti, meno di un terzo dei voti che mancano al centrosinistra. Né basta il dato ottenuto dalla lista 'Cinque stelle', il 2,15% pari 4.083 voti.
Peraltro, il candidato alla presidenza della Regione Frattura ha comunque ottenuto 14.834 voti in più della coalizione che lo sosteneva. Parecchio, ma non abbastanza per compensare lo svantaggio dal candidato del centrodestra.

Il dato è ancora più significativo se si considera che anche il centrodestra ha perso voti: 4.327 preferenze in meno rispetto al 2006 (101.361 contro 105.688). Anche in questo caso, si deve calcolare che La Destra correva da sola e ha preso 1.556 voti, pari allo 0,81%. Anche in questo caso, è proprio il partito principale ad accusare la maggiore flessione: Forza Italia e An prendevano, nel 2006, 23.787 voti in più di quanti ne ha presi oggi il Pdl (57.698 cinque anni fa, 33.911 oggi).

Sia nel caso del Pd e di Idv che nel caso del Pdl il dato è influenzato dalla presenza di diverse liste civiche, che certamente hanno sottratto un po' di voti ai partiti principali. Resta il fatto che se si sommano i voti persi dalle due coalizioni si arriva a 25.490, mentre il calo di votanti è stato di sole 14.789 unità. Inoltre, c'è da tenere conto del dato del terzo polo: Rutelli era con il centrosinistra, l'Udc con il centrodestra e Fli, anche se non ufficialmente presente con una propria lista, ha sostenuto il candidato del centrodestra. Ad una lettura immediata e senza un'analisi dei flussi, insomma, sembra che le liste civiche più che sottrarre voti ai partiti nazionali abbiano semmai ridotto l'astensionismo.