29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Alfano: «I Cattolici si riconoscono ancora in noi, no a nuova DC»

Cattolici: Berlusconi, nessuna spallata da Bagnasco al Governo

Il Premier: «Ridicola strumentalizzazione in grottesco teatrino della politica». Bossi: «Da mesi dicono che Berlusconi deve andare via». Cesa: «Ora Berlusconi si mette a fare portavoce della Cei?». Castagnetti: «Il Pd non sottovaluti l'apporto della Chiesa»

ROMA - Nessuna «spallata al governo» dall'incontro tra i cattolici, presieduto ieri a Todi dal cardinale Bagnasco. Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in una nota. «Purtroppo ancora una volta assistiamo ad una ridicola strumentalizzazione delle idee, trascinate nel consueto e grottesco teatrino della politica», lamenta.
«Nella politica e nell'informazione - premette il premier nella nota - la dignità dovrebbe consigliare a tutti di non rovesciare la verità. Secondo certi giornali, ieri Sua Eminenza il cardinal Angelo Bagnasco avrebbe presieduto un convegno destinato a dare una spallata al governo e a impostare direttamente una politica cattolica in senso neodemocristiano e terzopolista. E' il contrario esatto della verità. Il convegno di Todi - sottolinea Berlusconi - si è concluso con la decisione di far lievitare la presenza dei cattolici nella società italiana, attraverso un forte impegno sulle questioni del lavoro, dell'accoglienza e della solidarietà».
«Il convegno - prosegue - è stato introdotto da uno splendido discorso del capo dei vescovi italiani in cui era esplicitamente e reiteratamente affermato che qualunque impegno dei cattolici deve fondarsi sui principi e sui valori in cui essi credono, a partire dai diritti non negoziabili della persona predicati con forza e intelligenza dalla dottrina della Chiesa, e in particolare da Papa Benedetto XVI. Purtroppo ancora una volta assistiamo ad una ridicola strumentalizzazione delle idee, trascinate nel consueto e grottesco teatrino della politica».

Alfano: I Cattolici si riconoscono ancora in noi, no a nuova DC - Nonostante le conclusioni del convegno di Todi, Angelino Alfano è convinto che l'elettorato cattolico continuerà a sostenere il Pdl, bocciando l'ipotesi di una nuova Dc. «Crediamo che i cattolici possano continuare a riconoscersi in nel Pdl, e non crediamo alla rinascita della Dc», spiega in un incontro con i giornalisti nella sede del partito.
«I cattolici - rivendica il segretario del Popolo della LIbertà - hanno trovato nel Pdl la difesa della vita e della famiglia: tutto quanto attiene ad un sistema di valori ha trovato, non a chiacchiere ma con atti normativi, un presidio nel Pdl». E questo «non perchè siamo un partito confessionale, ma perchè siamo stati in grado di trovare una sintesi virtuosa tra laici e credenti». E i valori cattolici «continueranno ad essere lievito della nostra azione politica», ha concluso.

Bossi: «Da mesi dicono che Berlusconi deve andare via» - «Sono mesi che dicono che Berlusconi deve fare un passo indietro...». Umberto Bossi liquida così le conclusioni del convegno di Todi. Ma ai cronisti che gli chiedano se dunque il premier non debba fare un passo indietro e se si possa continuare fino al 2013, il leader della Lega replica: «chiedetelo a lui».

Cesa: «Ora Berlusconi si mette a fare portavoce della Cei?» - «Ora Berlusconi si mette anche a fare il portavoce della Cei? Forse non gli basta più nemmeno fare il presidente del Consiglio...». Lo afferma il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, interpellato a Montecitorio. «Le parole di Bagnasco - prosegue - sono illuminanti e chiarissime, non hanno bisogno di interpreti. Auguriamo tutto il bene possibile al nuovo percorso cattolico nato a Todi».

Rotondi: «Il Pdl faccia proprie le istanze del mondo cattolico» -«Da Todi viene un messaggio chiaro: la Dc torna di moda anche se è proibito chiamarla col suo nome. Tocca al PdL far proprie le istanze del mondo cattolico. Alfano guida il maggiore partito cattolico e quindi ha titolo per essere interlocutore». Lo dichiara il ministro per l'Attuazione del Programma Gianfranco Rotondi.

Castagnetti: «Il Pd non sottovaluti l'apporto della Chiesa» - «Il Pd deve fare i conti con la necessità di superare, nella relazione con la Chiesa, un'attenzione troppo rapsodica e opportunistica, sottovalutando il contributo che essa può offrire alla società italiana alle prese con un cambiamento cuturale, antropologico e politico probabilmente epocale». Lo scrive Pierluigi Castagnetti in un articolo che comparirà domani su 'Europa'. A partire dalla considerazione che nel Forum delle associazioni cattoliche di Todi è risultato chiaro che «non si sarebbe dato vita a nessun nuovo partito», l'esponente del Pd esprime apprezzamento per le parole del cardinale Bagnasco sulle «motivazioni che dovrebbero sostenere l'impegno politico dei laici credenti».
«Era ora ed è giusto - scrive Castagnetti - che la Chiesa assuma nuovamente il compito di educare soprattutto le nuove generazioni di credenti al rapporto fede-politica, dopo che da anni in molte parrocchie è stato vietato parlare di politica, 'per non dividersi'». E ancora: «Era ora ed è giusto poi che Todi, proprio per la responsabilità di un ineludibile discernimento storico, esprimesse una valutazione politica precisa sulla grave situazione in cui si trova il paese, parlando dell'inadeguatezza del governo e dell'esigenza di tornare alle elezioni con un'altra legge elettorale, per restituire ai cittadini ciò che loro è stato espropriato».
Una riflessione anche sul suo partito: «È ora ed è bene che il Pd rinunci alla tentazione di una sin troppo facile utilizzazione di tali posizioni, anche se è inevitabile rilevare che esse contribuiscono a rendere ancora più drammatico l'isolamento e la solitudine del bunker governativo».