24 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Il leader leghista: «Domani sera il Governo ci sarà ancora»

Bossi promuove il Premier, ma sul voto nel 2012 si gioca la partita interna

I «Cerchisti» sono per il voto anticipato, i «maroniani» pensano a nuovo Governo. Ma su una cosa tutti concordano: a decidere sarà sempre Umberto Bossi

ROMA - Umberto Bossi promuove il discorso di Silvio Berlusconi, «ha detto quello che doveva dire, quello che la gente voleva sentirsi dire», e si dice sicuro che «domani sera il governo ci sarà ancora». Ma se la fiducia viene data (quasi) per certa, la convinzione che l'esecutivo possa davvero completare le riforme promesse ancora oggi dal premier è ben poco diffusa tra le fila della Lega. Anche perchè, nell'intervento di Berlusconi alla Camera non c'è traccia di quelle «date certe» chieste dai leghisti per l'approvazione della riforma istituzionale di cui si sta occupando Calderoli. Ddl che ancora non è stato neanche calendarizzato in Parlamento. Così come off the record i giudizi dei maroniani sul discorso del premier sono severissimi: «Perchè, ha fatto un discorso?».

Insomma, che il Governo possa comunque andare oltre gennaio lo pensano in pochi nel Carroccio. Senza contare che se davvero Scajola farà i suoi gruppi «ci sarà ancora un altro soggetto con cui Berlusconi dovrà trattare». Che a gennaio bisognerà tracciare il bilancio dell'esperienza di governo e capire se, come detto ieri da Reguzzoni, c'è un «senso vero» nella permanenza nell'esecutivo, è dunque ormai argomento di cui si parla diffusamente. La divergenza nel Carroccio, piuttosto, è su cosa fare se all'inizio del nuovo anno si dovrà prendere atto che non ha più senso andare avanti. Gli uomini del cerchio magico sono ora tra i più convinti assertori del voto anticipato: «Sarebbe l'unica strada». Una posizione che per i maroniani è dettata solo dall'istinto di sopravvivenza: «Se si vota ad aprile, si vota col porcellum, e loro sarebbero ancora garantiti da Bossi per un altro giro di giostra», è l'interpretazione degli avversari di Reguzzoni e dei cerchisti. Che invece hanno un'altra prospettiva: «Se a gennaio salta il banco, per noi vale ancora la pena esplorare la possibilità di un governo nuovo di centrodestra, allargato all'Udc», perchè se si va a votare ad aprile col Porcellum «saremmo affondati dall'alleanza obbligata col Pdl». A meno che «Berlusconi non annunci la non ricandidatura e ci sia margine per un nuovo centrodestra». In ogni caso, invece, arrivare al 2013, magari con una nuova legge elettorale che consenta ala Lega anche di andare da sola e il paracadute del Mattarellum post-referendum, lascerebbe più margini di manovra al Carroccio.

Ma su una cosa tutti concordano: a decidere sarà sempre Umberto Bossi. Il problema, semmai, è chi saranno i suoi consiglieri. E che qualcosa nella Lega stia cambiando dopo Varese, lo dimostra la dichiarazione di Francesco Speroni, suocero di Reguzzoni: «Nella Lega decide tutto Bossi, inutile agitarsi. La successione se la contendono Calderoli e Maroni. Renzo Bossi? Per ora non ha la stoffa del leader e sarebbe un errore nominarlo ora».