Ddl intercettazioni: Palma, non vorrei fiducia, sì a qualche modifica
Il Ministro della Giustizia: «Gip per l'udienza filtro, e si può anticipare. No al carcere per la stampa»
ROMA - La fiducia sul Ddl intercettazioni? «Non sono favorevole. Credo si debba svolgere, per quanto possibile, un dibattito sereno. E che qualche modifica debba essere apportata. Poi, come va, va». Lo dice Francesco Nitto Palma, a Libero.
Ad esempio, «non capisco perché le intercettazioni per i reati non distrettuali debbano essere autorizzate dal tribunale del distretto e non da quello circondario. Così come non sono convinto che l'udienza filtro debba essere fatta dal tribunale. Trattandosi di un atto che appartiene alla fase delle indagini preliminari, sarebbe bene che a presiederla fosse il Gip». E a proposito dell'udienza filtro, fino alla quale c'è il divieto di pubblicare le intercettazioni, «possiamo ovviare» anticipandola «a ridosso dell'emissione delle misure cautelari.
Nessuno vuole mettere il bavaglio a nessuno. Vogliamo solo che le intercettazioni destinate ad uscire siano quelle che nell'udienza filtro saranno considerate rilevanti ai fini processuali». Il carcere ai giornalisti? «Se il giornalista pubblica intercettazioni giudicate irrilevanti nell'udienza filtro, deve essere sanzionato. Ma io per principio non sono favorevole al carcere: un'elevata sanzione pecuniaria è più che sufficiente». In ogni caso quella sulle intercettazioni non è una legge pro Berlusconi, «pura propaganda» anche perché «non si applica ai processi in corso».
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