24 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Settimana decisiva per il provvedimento

Intercettazioni, il Governo valuta la fiducia al ddl

Pdl: «Su modifiche decidiamo domani». Da Idv-Pd valanga di emendamenti. Piace ai centristi invece e anche al Pd la norma che affida a un'udienza filtro la decisione su quelle rilevanti

ROMA - Entra nel vivo la battaglia alla Camera sulle intercettazioni. Stamattina alle 9.30 scade il termine per la presentazione degli emendamenti al testo - fermo in Aula alla Camera da oltre un anno - ma le proposte di modifica delle opposizioni sono già arrivate: 100 dall'Idv che promette «ostruzionismo senza tregua», una decina dall'Udc e 400 dal Pd che però, su richiesta della presidenza della Camera visti i tempi contingentati, precisa di averne individuato 63 come prioritarie. Il Pdl temporeggia e fa sapere che solo domani deciderà come modificare il testo Bongiorno cercando di intercettare il consenso del Terzo Polo anche se le voci su un'approvazione del testo con la questione di fiducia si fanno sempre più insistenti. Addirittura c'è chi prevede che una mossa in questo senso da parte del governo in Aula alla Camera potrebbe arrivare già mercoledì dopo il voto sulle pregiudiziali di costituzionalità.

Maurizio Paniz, capogruppo Pdl in Giunta per le Autorizzazioni alla Camera, non la esclude: «Decideremo in base all'atteggiamento dell'opposizione e alla quantità di emendamenti». Sembra abbandonata l'idea di sostituire in toto la parte relativa ai divieti di pubblicazione delle intercettazioni con le norme del ddl Mastella, approvato a Montecitorio con un largo consenso nella scorsa legislatura. L'Udc, infatti, ha fatto sapere al Pdl che non accetterà «passi indietro» rispetto dal testo Bongiorno all'esame dell'Aula della Camera in terza lettura, un testo, rilevano a via dei Due Macelli, «incompatibile» col ddl Mastella. Due invece le modifiche che stanno particolarmente a cuore al partito di Pier Ferdinando Casini: una revisione della norma che prevede che a decidere sull'autorizzazione all'ascolto sia il Tribunale distrettuale del capoluogo in composizione collegiale, norma che secondo i centristi impatterebbe in maniera negativa sull'organizzazione del sistema giustizia. E una modifica della cosiddetta norma ammazza-blog: sul tema anche il ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma, ha promesso un intervento in senso meno restrittivo.

Piace ai centristi invece e anche al Pd la norma, già presente nel testo Bongiorno in Aula alla Camera, che affida a un'udienza filtro, da celebrarsi entro 45 giorni dall'arrivo degli atti al giudice da parte del pm, la decisione su quali intercettazioni siano rilevanti e quali no e quindi su quali pubblicabili e quali no. Agguerriti invece contro il tribunale collegiale e contro l'abrogazione della della Legge Falcone i democratici che con Donatella Ferranti spiegano il senso degli emendamenti presentati: «Richieste irrinunciabili che servono a modificare radicalmente un testo nato per colpire il diritto ad una libera informazione e compromettere seriamente l'accertamento dei reati e quindi la sicurezza degli italiani». E mentre il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, chiede al Parlamento «equilibrio» annuncia battaglia sul ddl anche l'Idv che ha presentato un pacchetto di 100 emendamenti, «tutti prioritari - spiega Federico Palomba - e improntati a smontare pezzo a pezzo l'impalcatura perversa e criminogena di questo ddl. Daremo battaglia con un ostruzionismo senza tregua». Nessun ostacolo invece dalla Lega che, come spiega Carolina Lussana, considera il testo «buono. Se poi - osserva - il governo sta lavorando a proposte migliorative siamo disposti a valutarle».

Alle 12.30 la conferenza dei capigruppo di Montecitorio fisserà il calendario del provvedimento ma il giudizio del presidente della Camera, Gianfranco Fini, sulla materia è impietoso: «Ma vi pare - ha detto oggi a una iniziativa di Fli a Pisticci, in provincia di Matera - che la cosa più urgente che la Camera dovrà discutere nei prossimi giorni debbano essere le intercettazioni? Io penso che bisognerebbe discutere d'altro...».