25 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Faccia a faccia tra Silvio e Giulio

Disgelo Berlusconi-Tremonti. Pressing del Premier sulla Lega per le pensioni

Saccomanni in pole per Bankitalia, resistenze del Ministro del Tesoro. L'incontro di Grazioli era stato preceduto da un faccia a faccia al Colle fra Tremonti e Giorgio Napolitano

ROMA - Vista l'aria (di bufera) che spirava da giorni, non ci voleva poi molto a far schiodare il termometro dalla voce 'freddo polare'. Ancora di più, dunque, la decisione di vedersi e parlarsi. Faccia a faccia. Silvio e Giulio. Unico testimone Gianni Letta, grande artefice della mediazione. E alla fine di quasi due ore di colloquio, i commenti che filtrano dall'incontro tra il premier Berlusconi e il ministro Tremonti sembrano quasi arrivare da Marte se paragonati agli strali dell'ultima settimana.

Incontro «molto positivo», lo definiscono gli staff dei diretti interessati. Eppure sembra che un nuovo ostacolo possa complicare il cammino della maggioranza, quello delle pensioni. Pressato da buona parte dell'ala forzista, Silvio Berlusconi avrebbe deciso di affrontare con Tremonti la possibilità di intervenire sulle pensioni di anzianità. Questione ineludibile, ma molto scottante e pericolosa dal punto di vista elettorale. I due, sul punto, non sono pregiudizialmente in disaccordo. Ma la questione sarebbe arrivato all'orecchio di Umberto Bossi, rendendo necessario un nuovo vertice serale con il Cavaliere, il senatùr e il titolare dell'Economia. L'appuntamento è alle 21 a Grazioli, ma certo la contrarietà del leader leghista rispetto a un intervento del genere è ormai agli atti da tempo. E non sarà facile superare queste resistenze.

«Silvio» e «Giulio», si diceva, hanno mostrato buon viso a cattivo gioco. Certo, il superministro avrebbe fatto rilevare con un pizzico di irritazione (eufemismo) le 'attenzioni' che gli sono state riservate ultimamente dai quotidiani di area berlusconiana. Come da copione, il premier avrebbe allontanato da sé ogni responsabilità. Quanto alla cabina di regia, al momento viene riposta nel cassetto, insieme agli argomenti polemici degli ultimi giorni. Ci sarà piuttosto maggiore 'collegialità', formula comoda per ogni stagione, che sarà resa evidente nel corso degli incontri dei prossimi giorni, quando Letta e Berlusconi parteciperanno ad alcune riunioni insieme al titolare di via XX settembre.

L'incontro di Grazioli era stato preceduto, in mattinata, da un faccia a faccia al Colle fra Tremonti e Giorgio Napolitano. Nulla trapela ufficialmente, ma secondo alcune fonti il nome di Saccomanni resterebbe in pole per la guida di Palazzo Koch. Certo, il direttore generale di Bankitalia non risulta essere il primo candidato del super ministro, ma la posizione del Quirinale non sarebbe ininfluente per portarlo sulla poltrona di Governatore. Anche se non tutti sono convinti che la nomina sia questione di ore e c'è chi riporta di forti resistenze di Tremonti che comporterebbero un 'congelamento' della nomina, per la quale c'è ancora un mese di tempo.

Il Cavaliere, stasera, si prepara ad affrontare in un sol colpo l'amico Umberto e il ministro dell'Economia. Si parlerà di pensioni di anzianità, come detto. Ma il premier ribadirà ai colleghi di governo l'intenzione già espressa nelle ultime ore ad altri big della maggioranza, e cioé rivolgersi in qualche modo direttamente agli elettori. Prima di tutto per «spiegare agli italiani il pacchetto crescita» il cui varo è atteso a giorni. E poi magari anche per ribadire le ragioni di chi si sente ancora una volta un 'perseguitato'. In questo caso la sua attenzione è rivolta alla decisione del Riesame di Napoli, che ha passato la competenza alla Procura di Bari, lasciando trapelare la possibilità che il Cavaliere possa passare da vittima a indagato: «Questo dimostra che l'unico obiettivo era fin dall'inizio quello di indagarmi».