19 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Omicidio Meredith

Mignini: «Non ci sono dubbi sugli assassini di Metz»

Il PM di Perugia: «Sulla ricostruzione dei fatti nessun pregiudizio o forzatura»

PERUGIA - La prima giornata per le requisitorie nell'ambito del processo d'appello per l'omicidio di Meredith Kercher ieri è stata tutta di marca della Procura che ha calato due assi su tre: ovvero il pm Giuliano Mignini e il procuratore Giancarlo Costagliola. In panchina, ma l'esordio è previsto per oggi, è rimasto il pm Manuela Comodi a cui spetterà nelle prossime ore un compito molto arduo: quello di convincere la Corte d'appello della bontà della perizia dell'accusa sui profili genetici di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, che sarebbero stati riscontrati sulla presunta arma del delitto e sul gancetto del reggiseno della vittima; perizia che proprio in appello è stata messa in discussione da un collegio di periti super partes nominati proprio dalla Corte.

Presenti in aula Raffaele Sollecito e Amanda Knox, condannati in primo grado rispettivamente a 25 e 26 anni, entrambi si proclamano innocenti.

Il pm Giuliano Mignini e il procuratore Costagliola hanno incentrato le rispettive requisitorie su testimonianze e su prove che hanno definito «concrete», riscontrate nel lungo lavoro investigativo svolto dal 1 novembre 2007 fino alla chiusura delle indagini. «All'inizio del processo in appello - ha affermato il pm Mignini - è stato detta che l'unica certezza era la morte di Meredith Kercher. Quando invece ben 34 magistrati tra indagini preliminari, gip, gup, Cassazione, processo Guede hanno confermato l'impianto dell'accusa e i suoi protagonisti. Se avessi avuto modo di riscontrare che Amanda o Raffaele fossero stati estranei ai fatti avrei chiesto immediatamente l'archiviazione, come ho fatto per Patrick Lumumba».

Mignini ha ribadito in aula anche le famose prove al di là dei profili genetici: «L'impronta di scarpa di Sollecito immersa nel sangue della vittima, trovata nel corridoio della casa di via della Pergola, le impronte sparse per la casa di Amanda, che ha trasportato sempre il sangue della vittima nel tentativo di depistare gli inquirenti simulando il famoso furto». Il pm ha poi concluso ribadendo la credibilità dei dieci testimoni che collocano i due ex fidanzati la sera del delitto in via della Pergola. La requisitoria del pm si è chiusa con una frase ad effetto, diretta soprattutto ai giudici civili: «Se avallerete il teorema della difesa, di fatto certificherete la credibilità come testimone di un assassino di bambini come Mario Alessi».

Più sobria e meno incisiva sulla ricostruzione dei fatti, la requisitoria del procuratore Costagliola che ha invitato i giudici civili a vestire i panni «dei genitori di Meredith Kercher, prima di dare un giudizio definitivo». Altro aspetto della tesi del procuratore: rafforzare la testimonianza del senzatetto Antonio Curatolo, l'unico testimone oculare che avrebbe visto, seppur sbagliando più volte date, Amanda e Raffaele la notte prima dell'omicidio. Oggi sarà la volta della discussa perizia sui profili genetici che spetterà al pm Comodi.