19 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Caso Milanese

La Lega decide di salvare Milanese, oggi la prova del voto segreto

Il deputato del Pdl si autosospende dal gruppo e dal partito. Bossi: «Non vogliamo fare cadere il Governo». Idv e Pd vanno all'attacco della Lega

ROMA - Aumentano le chance che a Marco Milanese non tocchi la stessa sorte toccata a luglio dal suo collega di partito Alfonso Papa: la Lega ha annunciato infatti che oggi voterà, come il Pdl, contro l'arresto dell'ex braccio destro di Giulio Tremonti, cambiando linea rispetto alla domanda della custodia cautelare dell'ex pm finito invece a Poggioreale proprio con i voti determinanti di gran parte del Carroccio. Certo, il voto a scrutinio segreto con cui si deciderà la sorte del deputato del Pdl accusato dai pm di Napoli di corruzione, rivelazione del segreto di ufficio e associazione a delinquere fa dell'appuntamento parlamentare comunque un'incognita.

«Non vogliamo fare cadere il governo. Tanto l'inchiesta e il processo vanno avanti lo stesso», ha detto Umberto Bossi al termine della riunione del gruppo leghista che si è tenuta in serata alla Camera ammettendo tuttavia, forse per la prima volta davanti ai taccuini, che nel Carroccio ci sono due anime, il cerchio magico e i maroniani. Ai cronisti che infatti gli chiedono se non tema che la decisione del no all'arresto possa scontentare la base, risponde: «Se lo diciamo assieme io e Maroni vuol dire che abbiamo ragione. La base è sempre con noi, non vi illudete».

Stando alle dichiarazioni ufficiali e, numeri alla mano, dunque Milanese dovrebbe salvarsi e la maggioranza evitare un incidente che molti nell'opposizione avevano caricato di un significato politico per la tenuta del governo che andava decisamente oltre la semplice decisione sull'esistenza o meno del fumus persecutionis nei confronti dell'ex finanziere. Una mossa per 'spoliticizzare' il voto di oggi comunque l'aveva fatta lo stesso Milanese annunciando di essersi autosospeso dal partito e dal gruppo proprio far sì che la vicenda giudiziaria che lo coinvolge «non venga in alcun modo strumentalizzata ed utilizzata a fini di battaglia politica e che possa nuocere all'azione politica del mio partito».

Idv e Pd vanno all'attacco della Lega: «E' deprimente - dice Antonio Di Pietro - assistere alla deriva culturale e politica dell'onorevole Bossi che afferma il suo voto contrario all'arresto di Milanese solo per non far cadere il governo. Così facendo si comporta come un qualsiasi malavitoso di periferia che pratica voto scambio per controllare le istituzioni». E il democratico Ettore Rosato osserva: «Pur di non perdere la poltrona Bossi ostacola il regolare corso della giustizia e sancisce l'addio definitivo della Lega alla battaglia per la legalità. Domani la Camera è chiamata a votare solo ed esclusivamente sull'esistenza o meno del fumus persecutionis nei confronti di Milanese, non si tratta di un voto di fiducia al Governo. Ma Bossi fa orecchie da mercante».