I «Friends of Libya» discutono a New York del post-Gheddafi
Frattini: «Fui il primo ad andare a Bengasi, ora tutti padri della vittoria»
NEW YORK - Si svolge oggi al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, a New York, la riunione dei Friends of Libya, il gruppo costituitosi in occasione della conferenza di Parigi del 1 settembre scorso dedicata alla ricostruzione della nuova Libia. A questo evento, che si svolge a margine della 66ma Assemblea Generale dell'Onu, l'Italia sarà rappresentata dal ministro degli Esteri Franco Frattini, il quale, ieri pomeriggio, ha avuto un colloquio bilaterale con il capo del governo transitorio libico Mahmoud Jibril.
Il titolare della Farnesina ha colto l'occasione per confermare «l'amicizia e il pieno sostegno dell'Italia» al Consiglio nazionale transitorio libico, sottolineando in particolare che «la partecipazione dei rappresentanti del Cnt all'Assemblea Generale è una vittoria di tutta la comunità internazionale». Frattini ha poi ricordato che l'Italia all'inizio fu tra i pochi Paesi a sostenere con convinzione il Cnt. «Erano tempi un po' più difficili. Ora tutti sono padri della vittoria, ma ricordo che quando sono venuto a visitarti a Bengasi, esattamente il giorno dopo la visita ci fu un attentato» contro lo stesso hotel in cui si tenne l'incontro.
Nel corso del colloquio, che si è svolto presso la sede della rappresentanza permanente dell'Italia alle Nazioni Unite, Frattini e Jibril hanno discusso di diversi problemi. «Abbiamo parlato della riunione di un comitato misto italio-libico, che abbiamo già istituito a Milano, che si potrebbe riunire entro la fine di ottobre a Tripoli, per cogliere anche l'occasione per la riattivazione di amicizia Italia-Libia».
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