25 aprile 2024
Aggiornato 03:00
La festa dell'UDC

Casini: «Assalto finale all'Italia non a Silvio, dobbiamo reagire»

Il leader dell'UDC: «L'Opposizione concordi con Berlusconi e il Pdl un nuovo Governo. Bersani dica se il modello Marche è stato solo un incidente. Legge elettorale, lanceremo iniziativa popolare per le preferenze»

ROMA - «Un passo indietro deve farlo il presidente del Consiglio ma deve farlo anche l'opposizione che non può salvarsi la coscienza solo proponendo a Berlusconi di andarsene via: noi dobbiamo essere disponibili a concordare con lui e il Pdl l'agenda di fine legislatura perché insieme si realizzi un grande sforzo di pacificazione nazionale». E' la proposta lanciata dal leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, alla festa del partito.
«Nelle divisioni e nelle liti - ha aggiunto - c'è la rovina dell'Italia e di tutti noi. Non possiamo essere ridotti a mendicare fuori dalla porta la benevolenza dei governanti europei. Non aspettiamo che ci salvino gli altri. Siamo noi che dobbiamo farlo. Ma maggioranza, opposizione insieme non bastano se non ci sarà un coinvolgimento della società civile: non l'evocazione di uomini della provvidenza ma la chiamata al lavoro di personalità già sperimentate a livello europeo che siano garanzia per i mercati, gli investitori e i nostri partner comunitari di un'Italia che finalmente vuole fare sul serio. Un governo politico con le migliori energie del paese».

Casini al PDL: «Senza novità, no ad alleanze di fine legislatura» - «Non è serio coltivare l'idea di un'alleanza con noi a fine legislatura perché senza fatti nuovi e rilevanti questo è impossibile». Lo ha detto il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, rivolgendosi, dal palco della festa di partito, al Pdl.
«Il Pdl - ha sottolineato - è in una paralisi come il partito comunista polacco, incerto tra il vecchio ordine che non riusciva più a difendere e il nuovo che non riusciva a costruire. Non ha senso dire hanno sbagliato. Mettiamoci nei loro panni. Sono in grande difficoltà e vanno aiutati perché se abbiamo a cuore l'Italia dobbiamo aiutare gli altri, sia a destra che a sinistra e non fare i professori che bacchettano gli scolaretti indisciplinati». Tuttavia, «dico al Pdl senza ambiguità che non è serio e per noi non è possibile coltivare l'idea di un'alleanza con noi a fine legislatura perché senza fatti nuovi e rilevanti questo è impossibile».
«Vogliamo - ha concluso Casini - dialogare con le persone serie del Pdl, con chi crede nel Ppe, un dialogo di chi non ha complessi ma sa anche di essere forte. Noi ci sentiamo forti perché ci siamo fatti tanti sacrifici in questi anni e siamo stati capaci di dire tanti no. Siamo l'unico partito che è stato all'opposizione di Prodi e di Berlusconi».

«Assalto finale all'Italia non a Silvio, dobbiamo reagire» - «Non abbiamo riservato un servile encomio a Berlusconi e oggi non gli riserviamo un codardo oltraggio». Lo ha detto il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, parlando alla festa del partito. «Per la prima volta forse da lungo tempo - ha esordito - in queste giornate abbiamo sentito che non ci è stata rivolta da parte di molti di voi la domanda che ossessivamente ci veniva rivolta negli ultimi anni: dove va l'Udc? Dalla parte giusta è chiaro a tutti oggi».
«Qualcuno - ha raccontato Casini - dopo l'intervento di ieri di Berlusconi, qualcuno dei miei collaboratori, mi ha detto. Devi cambiare discorso. Noi non dobbiamo cambiare discorso, non abbiamo riservato un servile encomio a Berlusconi e oggi non gli riserviamo un codardo oltraggio. Noi facciamo la nostra strada, un discorso di verità e onestà. Oggi Libero intitolava: Assalto finale a Silvio. E Feltri scriveva: Danza macabra intorno al premier. Io non credo ci sia l'assalto finale a Silvio, ma qualcosa di molto peggio. C'è l'assalto finale all'Italia e c'è una danza macabra attorno al nostro paese e noi dobbiamo reagire con la cognizione che il tricolore, la patria, l'Italia vengono prima dei nostri interessi di parte. Basta retoriche partito, è un momento difficile».

«Bersani dica se il modello Marche è stato solo un incidente» - «Bersani rifletta se le Marche (dove l'Udc governa alla Regione con il Pd, ndr) per il Pd sono state un incidente o una strada da perseguire. In quest'ultimo caso noi siamo interessati».
«Se invece - ha aggiunto - sono state un incidente allora vuol dire che ci siamo sbagliati tutti. Nelle Marche abbiamo dato vita a una coalizione di moderati e progressisti con una candidatura che ha fatto da collettore». Casini ha ribadito di non volere gli estremismi: «Non è che possiamo fare un governo con chi sostiene che la Tav sia reato mortale. Noi stiamo con gli operai e i militari non con chi gli tira i fumogeni».

«Legge elettorale, lanceremo iniziativa popolare per le preferenze» - L'Udc lancerà una iniziativa popolare per l'introduzione delle preferenze.
L'ex presidente della Camera boccia il referendum elettorale per abrogare il porcellum, l'attuale legge elettorale. «La stagione del berlusconismo più disperato sta lasciando un'eredità pericolosa che nulla ha a che fare con la tradizione del socialismo europeo riformista. E la soluzione non è il referendum di Di Pietro che chiede il mattarellum. Di che cosa abbiamo ancora bisogno per capire che così non si governa, si diventa ostaggio delle estreme? Forse Prodi ha nostalgia dei suoi governi? Ma sappia che non ha la stessa nostalgia l'italiano medio che non può pensare di tornare a quei governi. Noi non abbiamo queste nostalgie».
«Riteniamo - ha sottolineato Casini - che la proporzionale alla tedesca sia la soluzione migliore per creare un clima nazionale di riconciliazione, chiarezza, assunzione di responsabilità.
Faremo subito una grande iniziativa in Parlamento ma domani Cesa lancerà comunque una iniziativa cui voglio dare il mio parere favorevole, una iniziativa popolare che miri a restituire agli italiani il diritto di scegliere i parlamentari con le preferenze».