19 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Caso Lavitola-Tarantini

Bindi: «Berlusconi? Non si tocca mai il punto più basso»

Il Presidente del PD a la Stampa: «A questo punto il Premier deve andarsene». Enrico Letta: «Gioca contro l'Italia, via al più presto». Nencini alla stampa: Su «Avanti» raccontate la verità

ROMA - Berlusconi se ne vada, «lasci Palazzo Chigi per il suo e il nostro bene, abbia un sussulto di dignità. L'Italia, in questa gravissima crisi economica, rischia molto. Perchè la nostra, grazie a Berlusconi, è una crisi di credibilità». Lo dice Rosy Bindi in un'intervista alla Stampa. Per la presidente del Pd «serve un passo indietro di Berlusconi e un governo di solidarietà nazionale, guidato da una personalità scelta dal Presidente della Repubblica».
Bindi parla anche della telefonata con Valter Lavitola in cui il premier avrebbe consigliato al direttore dell'Avanti di non rientrare in Italia: «La smentita di Ghedini è di quelle che confermano, e del resto Berlusconi è l'unico caso noto di benefattore ricattato. Sarei tentata di dire che di Berlusconi non mi meraviglia più nulla, ogni volta che le sue intricate vicende hanno raggiunto un punto che sembra possa essere un punto fermo invece non è così. Sarei tentata di dire che uno che vive in quelle contraddizioni può incorrere anche in questo, nel consigliare la latitanza..».

Enrico Letta: «Gioca contro l'Italia, via al più presto» - «Questa telefonata è la ciliegina sulla torta. Ormai il presidente del Consiglio non sta più guidando il paese, che è infatti senza guida, e regge grazie al presidente Napolitano. Dopo la manovra Berlusconi vada via». Enrico Letta in un'intervista a Repubblica torna a chiedere le dimissioni del premier anche alla luce delle intercettazioni con Valter Lavitola al quale il Cavaliere avrebbe consigliato di restare all'estero, «una cosa di una gravità assoluta», osserva il vicesegretario del Pd.
Secondo Letta «i comportamenti di Berlusconi rendono ancora più evidente la sua incapacità di giocare qualunque ruolo in sede nazionale e in Europa» perciò «dopo l'approvazione della manovra passi la mano e consenta la nascita di un governo di responsabilità nazionale. Non un governo tecnico ma politico». Da questo punto di vista il numero due del Pd giudica «un passo importante l'invito dell'ex ministro dell'Interno Beppe Pisanu a costruire 'larghe intese'. L'appello che faccio al centrodestra è che si trovi il coraggio di dirglielo direttamente a Berlusconi. Non ho dubbi che la crisi sarà extraparlamentare: Berlusconi si renderà conto che continuare è peggio anche per lui».

Bocchino: «Sulla legalità il Pdl ha perso la bussola» - «Sulla legalità il Pdl ha perso la bussola. Anziché mandare Lavitola a Napoli, a cui il leader del partito ha consigliato la latitanza, vuol mandare gli ispettori governativi per fermare il lavoro dei giudici. Nessuna destra al mondo ha questo concetto distorto della legalità». Lo ha affermato il vicepresidente di Fli Italo Bocchino, commentando la richiesta del partito del Premier di ispezione alla Procura di Napoli per la pubblicazione sul settimanale 'l'Espresso' della telefonata Berlusconi-Lavitola dello scorso agosto.

Fli: «Giovani Pdl chiedano spiegazioni su Lavitola» - «Per anni il movimento giovanile della destra ha fatto della legalità la sua bandiera. Siamo cresciuti con il mito di Paolo Borsellino. Ogni anno abbiamo manifestato contro tutte le mafie. Oggi Berlusconi incontra i giovani del PdL: sarebbe bello che in nome dei valori della destra giovanile, qualche ragazzo, invece delle solite domande prestabilite, chieda al Presidente del Consiglio perché ha detto a un latitante di non tornare in Italia. Una piccola domanda in nome della legalitá...». Lo ha detto il coordinatore nazionale di Generazione Futuro, movimento giovanile di Fli, Gianmario Mariniello.

Nencini alla stampa: Su «Avanti» raccontate la verità - Una lettera, «aperta e indignata», ai direttori di giornali e tv «perché raccontino la verità sulla vicenda dell'Avanti». A scriverla Riccardo Nencini, segretario nazionale del Psi, alla luce degli ultimi sviluppi giudiziari che vedono al centro Valter Lavitola.
«Paghiamo colpe che non sono di nessuno dei nostri padri - scrive Nencini - ma di un millantatore che ha pensato, mettendo una L ed un apostrofo, di entrare nel pantheon dei direttori del più antico giornale della sinistra italiana. Assieme a Costa, Nenni, Pertini, Lombardi. Fin dalla mia elezione a segretario del Psi, nell'estate del 2008, ho lavorato con impegno per restituire ai socialisti un pezzo importante della loro identità, riportando in vita sia l'Avanti! che Mondoperaio. In questo difficile percorso mi sono imbattuto nel binario parallelo sul quale Lavitola e i suoi hanno scorazzato per quasi due decenni con scaltrezza e con una condotta da pirati abbondantemente ripagata dal finanziamento pubblico all'editoria. Ne sono esempio gli oltre due milioni e mezzo di euro ottenuti nel 2009. Continuerò a lottare in ogni sede - conclude Nencini - e con ogni strumento a mia disposizione perché venga resa verità e giustizia».