16 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Caso Tarantini: L’avvocato di Berlusconi contro «Il Fatto»

Ghedini, Lavitola mise il veto alla mia presenza agli incontri

L'esponente del Pdl smentisce di aver saputo dei pagamenti al faccendiere: «ma se anche Berlusconi me lo avesse comunicato non ci sarebbe niente di illegale o di scorretto in questo

ROMA - I giornalisti del quotidiano Il Fatto «hanno accuratamente evitato di scrivere che Tarantini ha riferito che Lavitola gli avrebbe detto che doveva pretendere dal Presidente Berlusconi che se mai io fossi presente ad eventuali riunioni fra loro e che se mi fossi presentato, avrebbe dovuto cacciarmi». Lo ha affermato Niccolò Ghedini in una nota in cui smentisce quanto riferito oggi dal quotidiano Il Fatto.

Niccolò Ghedini: è falso che io sapessi - » l titolo pubblicato oggi in un articolo su il Fatto Quotidiano Ghedini sapeva è del tutto mistificatorio e non corrispondente alle dichiarazioni del Tarantini riportate nello stesso articolo», denuncia l'avvocato Niccolò Ghedini, deputato del Pdl.

Tarantini ha affermato che non vi è stato alcun rapporto riguardo il denaro - «È proprio lo stesso Tarantini che fa soltanto delle supposizioni ponendo una espressa formula dubitativa sul fatto che fossi a conoscenza di tali pagamenti - spiega Ghedini -. Fra l'altro è pacifico e comprovabile che non mi sono mai occupato della contabilità personale del Presidente Berlusconi. Ed è ancora Tarantini che nel corso del medesimo interrogatorio, circostanza che i giornalisti si guardano bene dal pubblicare, spiega come non vi sia stato alcun rapporto con me, in particolare per quanto riguarda il denaro.

Anche se fossi stato a conoscenza del pagamento non ci sarebbe nulla di illegale - «Del resto se fossi stato a conoscenza del pagamento - insiste il legale del premier -, trattandosi secondo l'accusa di estorsione, ed essendo il Presidente Berlusconi persona offesa, non avrei difficoltà a dichiararlo. È fisiologico che un avvocato penalista possa essere avvisato dal proprio cliente di una richiesta estorsiva. Così non è stato. Ma anche se tale notizia mi fosse stata comunicata, nulla di illecito o di deontologicamente scorretto potrebbe prospettarsi».