29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Bersani: «Sia un'occasione per fare una legge sui partiti»

Caso Penati, il Pd se la prende con Sallusti

Chiesto un risarcimento danni per le parole inaccettabili e offensive sulle tangenti a «Linea notte». Veltroni: «De Magistris sbaglia». Rutelli: «Non c'entro nulla con la vicenda Penati»

ROMA - Il Pd ha dato mandato ai propri legali di agire contro il direttore del Giornale Alessandro Sallusti per le sue affermazioni ieri sera su Raitre a Linea Notte circa tangenti prese dal partito a Sesto San Giovanni.
«Le parole pronunciate da Alessandro Sallusti nel corso della trasmissione TG3 Linea Notte del 1° settembre sulle tangenti che il Pd avrebbe preso sul caso di Sesto S. Giovanni sono infondate, vergognose e inaccettabili. Abbiamo perciò dato mandato ai nostri legali - ha reso noto un comunicato del partito di Bersani - di procedere per tutelare l'onorabilità del Pd e per ottenere il risarcimento dei danni arrecati al partito. Come già è avvenuto nelle scorse settimane, agiremo analogamente in tutti i casi in cui ravviseremo un diffamatorio accostamento del Pd a vicende che ci vedono del tutto estranei».

Bersani: «Sia un'occasione per fare una legge sui partiti» - Pierluigi Bersani difende il Pd dagli attacchi che sta ricevendo per la vicenda dell'ex Area Falck, che vede indagato Filippo Penati, ma sottolinea che la questione morale ed etica «deve essere presa sul serio. Non mi dispiace - ha detto quindi alla festa dell'Api di Labro - che il mio partito faccia una riflessione seria». Questo soprattutto perchè «un partito deve darsi delle regole stringenti» e quindi Bersani sottolinea la necessità di «riflettere su una legge per i partiti che pretenda una certificazione dei bilanci, codici per le spese elettorali, codici etici e della partecipazione. Noi prenderemo quest'occasione dolorosa per fare una riflessione ulteriore».
Poi la difesa del suo partito: «Quando si tira dentro il Pd in cose in cui non c'entra - ha detto Bersani ricordando le numerose querele fioccate a seguito di alcune dichiarazioni sulla vicenda Penati - noi mandiamo avanti gli avvocati. Vengono fuori dei teoremi che non hanno ne capo ne coda».
Ancora, Bersani ha sottolineato che, comunque, «su Penati non sono venute fuori delle cose, ma ci sono delle cose che devono essere accertate... Certamente adesso, col senno di poi, credo che lo stesso Penati avrebbe avuto una diversa valutazione, però tirare quel filo lì per tirar dentro tutto il Pd, le sue radici eccetera non è accettabile. C'è un'inchiesta e non vogliamo delle zone d'ombra, ma sia chiaro che l'idea, approfittando di fatti dolorosi come questo, di additare il Pd come inutilizzabile per il futuro del Paese è irrealizzabile oltre che sbagliato».
Insomma, il Pd, ha concluso Bersani, «è troppo vecchio per essere definito un esperimento fallito. Siam giovani e dobbiamo migliorarci, se si critica non c'è problema, ma se si vuol demolire si andrà sul duro».

Veltroni: «De Magistris sbaglia» - Le dichiarazioni fatte ieri a Repubblica dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris sulla reazione del segretario del Pd Pier Luigi Bersani alla vicenda che vede coinvolto Filippo Penati «sono sbagliate». Ne è convinto l'ex segretario, Walter Veltroni, che ha commentato l'intervista a margine di un dibattito alla festa nazionale del partito a Pesaro.
«Quella intervista - ha detto Veltroni ai cronisti - contiene una parte sbagliata, quella che riguarda il segretario». Poi si legge «una parte di cose più ragionevoli che riguardano la riforma della politica» per le quali c'è l'assenso da parte dell'ex segretario.
L'inchiesta della Procura di Monza sulle ex Aree Falck nella quale è indagato anche l'ex presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, è «un colpo molto serio alla sua identità» che «non deve sottovalutare». Per l'ex segretario Walter Veltroni, il partito deve «reagire non accettando lezioni da parte di chi non ha il diritto di darle, cioè la destra».
«La Magistratura faccia il suo compito e la politica si rinnovi, cambiando le sue regole, snellendo le sue pesantezze, recuperando passioni, ideali, valori, capacità programmatica... è questo che ci si aspetta di sentire dalla politica» ha detto Veltroni, a margine di un dibattito con Giuliano Amato alla festa nazionale del Pd a Pesaro. «Il Pd - ha aggiunto - ha il compito di non sottovalutare quello che sta succedendo, di considerarlo un colpo molto serio all'identità e al tempo stesso di reagire non accettando lezioni da parte di chi non ha il diritto di darle, cioè la destra».

Bindi: «Chiarita la vicenda Penati aprire una riflessione nel Pd» - Una volta che sarà stata «chiarita» la vicenda Penati, il Pd dovrà aprire una «riflessione seria». Lo ha detto la presidente del Pd Rosy Bindi, intervistata a Rai News24: «Chiarita la vicenda Penati, dobbiamo aprire una riflessione seria nel partito, perché oggi presentarsi alternativa significa presentarsi alternativa anche dal punto di vista etico. Un partito che non può costare forse quanto costa ora... Si deve aprire una riflessione seria, il Pd è nato intorno ad alcune questioni essenziali, una di queste è la politica e la sua eticità. La questione morale è centrale».
Bindi ha quindi escluso possibili coinvolgimenti del Pd nella vicenda: «Per quanto riguarda il mio partito sto alle parole dell'attuale tesoriere, che ha affermato con chiarezza che il Pd è assolutamente libero da ogni rischio, da ogni dubbio che riguarda questo aspetto. Penso che sul caso Penati ci siamo comportati correttamente, come correttamente si sta comportando lo stesso Penati: non so cos'altro si può chiedere ad una persona disponibile a rinunciare alla prescrizione. Si è sospeso da tutti gli incarichi nel partito, ha fatto della vicenda un caso suo, tenendo a riparo le istituzioni... Invito tutti gli esponenti della destra che hanno inchieste giudiziarie a comportarsi nello stesso modo».

Rutelli: «Non c'entro nulla con la vicenda Penati» - Il leader di Api, Francesco Rutelli, non ha gradito affatto che il suo nome venga associato alla inchiesta sulle tangenti che vede invischiato l'ex presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati. «Vedo che, per la seconda volta a distanza di un mese - ha affermato Rutelli - si associa il mio nome a vicende con cui non ho nulla a che fare. L'unico luogo in cui occuparsene - ha aggiunto a margine della festa dell'Api a Labro - per quanto mi riguarda, sono le aule di giustizia, poiché è già in corso un'azione giudiziaria a tutela della mia onorabilità».

Di Pietro: «Penati e Maran? L'Idv non fa sconti a nessuno» - Il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, commenta il caso giudiziario che riguarda l'ex vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia Filippo Penati e del tutto indirettamente l'assessore alla Mobilità del Comune di Milano Pierfrancesco Maran, compagno di corrente nel Pd ma estraneo all'inchiesta, dicendo che «l'Idv non fa sconti a nessuno per la lotta alla corruzione». Lo ha detto a margine di una raccolta firme per l'abolizione delle Province e dell'attuale legge elettorale.
«Abbiamo sempre detto - ha proseguito Di Pietro - che la lotta alla corruzione non è né di destra né di sinistra. Ci sono due tipi di responsabilità: quella giudiziaria che deve essere accertata dai magistrati i quali devono essere messi nelle condizioni di poter lavorare, e quella politica fatta da partiti che devono avere una classe dirigente adeguata» anche attraverso leggi che impediscano la candidatura di persone condannate.