19 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Inchiesta grandi eventi

Scajola indagato a Roma. Bersani: «Nel centrodestra sono in tanti»

L'ex Ministro dello Sviluppo economico accusato di finanziamento illecito ai partiti per l'appartamento del Colosseo. Il leader del PD: «Non siamo giudici ma facciamo tre proposte alla maggioranza»

ROMA - Violazione della legge sul finanziamento dei partiti politici. Questa l'accusa che è stata ipotizzata a carico dell'ex ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola. La contestazione degli inquirenti della procura di Roma è connessa all'acquisto, da parte dell'esponente Pdl, di un appartamento in via del Fagutale, poco distante dal Colosseo. Gli accertamenti, avviati nei mesi scorsi, sono stati sviluppati dai carabinieri del Ros e dalla Guardia di finanza. «Attendo serenamente che i magistrati romani portino a termine il loro lavoro, nella convinzione che verrà certamente chiarita la mia estraneità ai fatti», ha commentato il deputato Pdl precisando che «la procura di Perugia, dopo un anno e mezzo di indagini, non ha ritenuto di dovermi indagare».
Secondo quanto si è appreso il fascicolo, rubricato a Roma, per questo «episodio», chiama in causa il solo Scajola. I magistrati della capitale hanno sviluppato le verifiche e le indagini, sulla base degli atti trasmessi dalla procura di Perugia. Il procuratore capo Giovanni Ferrara e l'aggiunto Alberto Caperna coordinano ulteriori indagini che sono state avviate sulla cosiddetta «lista di favori» attribuita all'imprenditore Diego Anemone.

Scajola: «Sono sereno, sarà chiarita la mia estraneità» -«Apprendo dalle agenzie che la Procura di Roma ha aperto un fascicolo su una vicenda per la quale la Procura di Perugia, dopo un anno e mezzo di indagini, non ha ritenuto di dovermi indagare. Attendo, comunque, con la stessa serenità e la medesima riservatezza che hanno sin'ora contraddistinto il mio comportamento, che i magistrati romani portino a termine il loro lavoro, nella convinzione che verrà certamente chiarita la mia estraneità ai fatti». Lo dichiara in una nota Claudio Scajola, parlamentare indagato dalla Procura di Roma per la vicenda dell'acquisto della casa al Colosseo, nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti al G8.

Bersani: «Nel centrodestra sono tanti gli inquisiti» - Il Partito democratico non ha intenzione di sostituirsi alla magistratura ma chiede al centrodestra di rispettare alcune regole nel caso in cui loro esponenti risultassero indagati. Commentando la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati di Claudio Scajola in violazione alla legge sul finanziamento dei partiti politici, il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, dalla festa a Pontelagoscuro ha detto: «Ci sono tanti esponenti del centrodestra inquisiti».
«Scajola, Berlusconi, Verdini, Milanese... ci sono tanti esponenti del centrodestra inquisiti - ha ricordato Bersani -.
Noi non facciamo né i magistrati né i giudici, ma chiediamo tre cose». Prima di tutto «che si lasci lavorare la magistratura» e che «non ci si metta al riparo di legislazioni speciali» se si è inquisiti, perché «tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge». Infine, ha aggiunto il segretario del Pd, è indispensabile «che si faccia un passo indietro nella responsabilità rappresentativa istituzionale o di direzione politica» ma «non mi pare che il centrodestra sia molto orientato su questa strada». Queste sono le richieste del Pd che, ha precisato Bersani, «chiediamo a loro di rispettare e a tutti i partiti, una volta fatta la legge sui partiti».