26 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Manovra economica

Capigruppo Pdl: Aperti al dibattito e ipotesi migliorative

Maurizio Gasparri, Fabrizio Cicchitto, Gaetano Quagliariello e Massimo Corsaro: «Il provvedimento ha chiesto di più a chi ha di più»

ROMA - Dalle pagine del Corriere della sera i capigruppo del Pdl hanno deciso di intervenire nel dibattito politico per spiegare a chiare lettere i contenuti della manovra economica che approderà alle Camere nelle prossime settimane. Attraverso una missiva inviata al quotidiano, Maurizio Gasparri, Fabrizio Cicchitto, Gaetano Quagliariello e Massimo Corsaro, hanno ribadito: «Come responsabili della principale forza politica della maggioranza siamo aperti al dibattito ed a ipotesi migliorative che dovessero emergere in Parlamento, da qualunque parte esse provengano». Tenendo però sempre in considerazione «due punti fermi sui quali non siamo disposti a negoziare: la manovra non può essere stravolta nei suoi equilibri interni, anche per non offrire al contesto internazionale che l'ha apprezzata una sensazione di schizofrenia; ed i miglioramenti non possono arrivare a discapito della celerità dell'approvazione».

Nella lettera al Corriere della sera, i quattro capigruppo hanno voluto sottolineare come nella stesura del provvedimento sia stata «privilegiata quella pace sociale che in questi anni il nostro Paese ha saputo mantenere». Questo anche perchè «La manovra ha chiesto di più a chi ha di più». Parlando nello specifico dei punti principali del provvedimento, i capigruppo hanno sottolineato come la manovra stessa sia «Una grande opportunità sul terreno della riforma liberale: in particolare per quanto riguarda le privatizzazioni e le previste liberalizzazioni, soprattutto nei servizi pubblici locali». Sui costi della politica, inoltre, «si fa sul serio, abolendo un numero cospicuo di poltrone, secondo criteri strutturali». Per i capigruppo, altro passaggio fondamentale della manovra è «il decentramento aziendale della contrattazione sindacale che concede al nostro sistema di relazioni industriali una flessibilità in passato tante volte ricercata, una leva per rivoluzionare il nostro Mezzogiorno».

Una manovra che, hanno voluto ricordare gli esponenti del Pdl nella loro missiva, «scaturisce da una situazione d'emergenza, testimoniata dalla sua ampiezza. Ciò aiuta a comprendere come mani abbia inevitabilmente suscitato critiche e dissensi». Ammettendo di aver creduto di avere «più tempo a disposizione», Cicchitto, Gasparri, Quagliariello e Corsaro hanno voluto ricordare «le ragioni per cui questo provvedimento si è reso necessario». Innanzitutto «una crisi economico-finanziaria senza precedenti in grado di scardinare egemonie consolidate e far intravedere scenari geopolitici inediti». Una crisi «destabilizzante per l'Europa» cui vanno aggiunti «problemi storici del nostro Paese che ne minano la solidità». Anche per questo è necessario che la manovra «sia efficace per rispondere alle richieste delle istituzioni comunitarie». Risultato ottenuto perchè «L'Europa ed i leader internazionali si sono congratulati con noi».