2 ottobre 2025
Aggiornato 19:30
Continua il flusso di immigrati

Sbarchi Lampedusa: arrivati 274 profughi, tra di loro un bambino

Sono tutti in buone condizioni di salute, presenti anche 20 donne. Liguria: «Stop a nuovi arrivi di profughi fino a settembre». Da inizio anno 48 mila arrivi da Tunisia e Libia

PALERMO - Sono 274 gli extracomunitari di origini subsahariana giunti a Lampedusa questa mattina a bordo di un barcone. Il natante è stato scortato al molo Favaloro dalle motovedette della Capitaneria di porto e dei carabinieri. Tra gli immigrati, tutti in buone condizioni di salute, 253 sono uomini, 20 donne e un bambino. Dopo essere stati assistiti e rifocillati sul molo verranno trasferiti nei centri di accoglienza nella maggiore delle Pelagie.

Liguria: «Stop a nuovi arrivi di profughi fino a settembre» - Nuovi migranti in Liguria solo da metà settembre. Il Dipartimento della Protezione Civile ha preso atto, in mattinata, delle difficoltà anticipate con una lettera dall'assessore alle Politiche sociali della Regione Liguria Lorena Rambaudi a ospitare nuovi profughi nel mese di agosto, a causa della carenza di strutture disponibili su territorio.
«In occasione dell'arrivo nel porto di Genova della motonave Audacia previsto per venerdì prossimo, - si legge in una nota - la Regione Liguria si limiterà a fornire un servizio di accoglienza ai 456 profughi che saranno accompagnati in altre regioni».
Oltretutto la Liguria ha pienamente rispettato la quota arrivi della prima fase (547) a differenza di altre regioni che sono «sotto» di oltre duemila posti non ancora coperti», spiega l'assessore Rambaudi che ai primi di settembre avvierà nuovi confronti con i comuni.

Da inizio anno 48 mila arrivi da Tunisia e Libia - Dall'inizio dell'anno fino Fino al 31 luglio sono sbarcati in Italia circa 48 mila immigrati provenienti da Tunisia e Libia: 24.769 migranti dalla Tunisia e 23.267 dalla Libia. E' quanto ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nella conferenza stampa di Ferragosto al Viminale.
L'accordo di cooperazione firmato lo scorso 5 aprile con la Tunisia in materia di immigrazione funziona. «Con la Tunisia - ha spiegato Maroni - c'è una cooperazione che sta consentendo di tenere sotto controllo il fenomeno, con la Libia no: dieci giorni fa ho incontrato il ministro dell'Interno del Consiglio nazionale di transizione libico, ma poi l'organismo è stato sciolto».
Il titolare del Viminale non ha dubbi: finché ci sarà la guerra in Libia, ha aggiunto, «il controllo dell'immigrazione non sarà possibile, per questo chiediamo una soluzione rapida delle operazioni militari che è l'unico modo per gestire il fenomeno».
Dall'inizio dell'anno a fine luglio, ha sottolineato il ministro, sono stati eseguiti 13.667 rimpatri e l'obiettivo è quello di arrivare a quota 25-30 mila entro la fine dell'anno. Maroni ha poi annunciato di aver firmato oggi un decreto sui rimpatri assistiti. Per gli immigrati provenienti dalla Libia che non otterranno lo status di rifugiato (si stima tra il 35 e il 40% dei richiedenti) «mettiamo a disposizione programmi di rimpatrio assistito, altrimenti saranno comunque rimandati indietro».