Casini: «Provvedimento invotabile ma con cambi sostanziali ci asteniamo»
Il leader dell'UDC: «Alzare di mezzo punto l'Iva, salvaguardare le famiglie, riforma delle pensioni»
ROMA - La manovra bis del Governo attualmente è «invotabile», ma «per arrivare a un voto diverso dal no, che potrebbe essere solo l'astensione, ci deve essere un sostanziale cambiamento»: così il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini.
Intervistato dal Corriere della sera, Casini critica la manovra sottolineando che «è una stangata che la gente per bene non si meritava, colpisce i soliti noti e non stana l'evasione spaventosa che c'è. Chiede sacrifici al ceto medio e alle famiglie, ma soprattutto a coloro che nella loro vita non hanno mai evaso dieci lire. E' veramente iniqua». Ai microfoni di SkyTg24 lo stesso Casini afferma: «Il ceto medio e le famiglie sono tartassate in modo barbaro da questa manovra». Il leader Udc esprime apprezzamento, peraltro, per alcuni capitoli della manovra come liberalizzazioni, tassazione delle rendite al 20 per cento e accorpamento dei comuni.
«Se il governo vuole la collaborazione dell'Udc e dl Terzo polo, questa manovra va cambiata profondamente», spiega Casini al 'Corriere', secondo il quale bisogna «spazzare via il contributo di solidarietà», introdurre «la riforma delle pensioni» e «alzare l'Iva piuttosto che imporre tante scelte inique. Mezzo punto vale tre miliardi e mezzo, mica uno scherzo». «Forse - aggiunge Casini a SkyTg24 -sarebbe più equo colpire quei grandi patrimoni esentati da questa tosatura, ma ceto medio e famiglie vanno salvaguardate».