18 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Informativa del Governo

Berlusconi: «Paese solido». Ma il Premier pensa accelerare su fisco

Per il Presidente del Consiglio pochi giorni di vacanza in Sardegna. Voci su Consiglio dei Ministri la prossima settimana

ROMA - Il vero responso lo avrà soltanto domani mattina, quando si capirà la reazione delle Borse. Perché almeno per oggi Silvio Berlusconi è riuscito a evitare una sentenza in tempo reale dei mercati di fronte al suo discorso alle Camere sulla situazione economica del Paese. Lo slittamento dell'intervento, che si sarebbe tenuto mentre piazza Affari era ancora aperta, ha concesso qualche ora di 'decantazione'. Non abbastanza però perchè il presidente del Consiglio riuscisse a mettere da parte la tensione per un passaggio che avrebbe volentieri evitato ma dal quale non si è potuto esimere.

Non è sfuggito ai parlamentari che lo hanno sentito dire che il Paese è «solido», e così chi lo guida, che oggi il presidente del Consiglio non avesse il consueto smalto. Colpa forse di una notte trascorsa con i più stretti consiglieri e Giuliano Ferrara a limare il discorso, ma anche della scarsa serenità con cui ha affrontato questa prova. Complice, ca va san dir, i postumi della sentenza Cir che il Cavaliere non riesce proprio a mandar giù, come dimostrano gli sfoghi che riserva praticamente a chiunque gli stringa la mano: «Mi hanno fatto diventare povero» è il refrain. A chi ha avuto modo di parlargli il Cavaliere ha confidato anche la sua preoccupazione per la situazione economica e la sua intenzione di concedersi pochi giorni di vacanza in Sardegna e di passare il resto dell'estate tra Roma e Arcore. Fonti di governo smentiscono che ci siano allo studio misure anti crisi aggiuntive da varare d'urgenza in estate. Ma è un dato di fatto che i ministri e i loro uffici siano stati allertati per un eventuale Cdm da tenere la prossima settimana, forse l'11. E l'idea che Berlusconi avrebbe in testa è quella che prevede e ad accelerare sui tempi della legge delega fiscale.

Di fronte ai deputati prima e ai senatori dopo, il premier cerca però di mostrare di avere la barra dritta. L'Italia che descrive è «solida», l'invito è a non lasciarsi andare ai «nervosismi» perché - dice - se c'è un attacco della speculazione è soltanto perché i mercati non valutano correttamente i suoi «punti di forza». Berlusconi fa un cenno, doveroso vista la situazione, al «saggio» appello di Napolitano alla coesione sociale, propone alle parti sociali «un'intesa su 4 punti» e chiede all'opposizione contributi di fronte a cui il governo «non sarà sordo».

Un discorso di circa mezz'ora, che per lo più Berlusconi legge mostrando un certo sforzo. Con una sola eccezione: quando - derogando dai fogli lungamente limati - si rivolge all'opposizione per dire che lui la crisi non l'ha mai negata anche perché è un imprenditore e dunque «in trincea». Ma soprattutto ai partiti di minoranza Berlusconi ci tiene a dire che lui non ha nessuna intenzione di fare passi indietro anche perché «la stabilità del governo è un arma contro la speculazione» e dunque andrà avanti fino alla fine della legislatura. Anche per questo, viene spiegato, il premier sarebbe rimasto particolarmente irritato dall'intervento di Pierluigi Bersani. Domani, in mattinata, nuovo 'test' nell'incontro con le parti sociali.