24 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Il discorso del Premier alla Camera

Berlusconi: Proporrò un'intesa alle forze sociali su 4 punti

«Io sono imprenditore in trincea». Bersani: «Senza svolta politica nessun risultato utile». Alfano: «Bene metodo manovra, ma opposizione ha proposte?»

ROMA - «Per raggiungere gli obiettivi prefissati nell'incontro con le forze sociali il governo proporrà una collaborazione per la stabilità, la crescita e la coesione sociale che dovrà accompagnare il piano di riforme presentato a Bruxelles». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel suo intervento alla Camera sulla situazione economica.
«La crescita economica e l'occupazione - ha spiegato il premier - è conseguenza dell'azione di attori economici e sociali», perciò ci adopereremo per una «intesa tra governo e forze sociali per realizzare una efficace unità di intenti su 4 punti: la manovra, gli investimenti, il ruolo delle banche nei finanziamenti e le relazioni industriali nel settore privato e in quello pubblico. L'emergenza della situazione ci impone di dare una risposta visibile per la crescita».

Dal governo varate 27 misure concrete - «Prima con il dl sviluppo, poi con la manovra, il governo ha introdotto 27 misure concrete per sostenere la crescita del Paese». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante il suo intervento alla Camera.
Il premier ha sottolineato che è convinzione del governo che «restare accanto chi lavora e produce è un modo per affrontare la crisi». «Siamo consapevoli - ha dichiarato - che la difesa del nostro apparato produttivo è fondamentale».

Raccolgo appello Colle, coesi in difficoltà - «Il Paese è economicamente e finanziariamente solido, nei momenti difficili sa essere coeso e affrontare le difficoltà», e «raccolgo con convinzione l'appello alla coesione di Napolitano, un monito saggio che faccio mio. Tutti hanno il dovere di rimboccarsi le maniche». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante il suo intervento alla Camera.

Indispensabile attuare delega fiscale - «Non è stato fatto poco ma sappiamo di certo che c'è ancora da fare». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso del suo intervento alla Camera. Il premier ha soprattutto sottolineato che è «indispensabile attuare presto la delega fiscale per attuare un sistema più favorevole a famiglie e imprese».

Mercati non considerano nostri punti di forza - «Come spesso accade nelle crisi di fiducia, i mercati non valutano correttamente» la situazione italiana e i suoi «punti di forza». Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nell'intervento alla Camera sulla situazione economica.
Il premier ha osservato che il governo ha assunto «decisioni di grande portata» anche se «i mercati non riflettono ancora l'importanza di questi interventi. E' essenziale dare certezza ai mercati - ha aggiunto - con strumenti e risorse che sono negli interventi previsti. I rischi di contagio influenzano gli investitori orientandoli su attività meno rischiose, in primo luogo i titoli pubblici tedeschi a scapito dei titoli di altri paesi, la tensione è estesa al nostro paese ma non solo, ci sono problemi analoghi in molti altri paesi dell'area euro, queste tensioni hanno elevato i differenziali tra i nostri titoli e quelli tedeschi fino ai massimi storici».
Ma questo giudizio dei mercati, secondo Berlusconi, «non tiene nel giusto conto la solidità del nostro sistema bancario, la salda posizione patrimoniale delle nostre famiglie e delle nostre imprese, il contenuto debito estero, la prudenza seguita nella politica di bilancio, punti di forza che hanno spinto l'Europa a considerare l'Italia in assoluta sicurezza, cosa che è stata riconosciuta anche da Barroso che ha detto che sono chiaramente ingiustificate le pressioni sul nostro mercato».

Manovra giudicata sufficiente anche dalla UE - «Governo e maggioranza hanno approvato una manovra diretta ad assicurare l'obiettivo del pareggio di bilancio entro il 2014, condizione che determinerà una progressiva diminuzione del debito rispetto al Pil. La manovra è coerente con gli obiettivi europei ed è stata giudicata sufficiente dall'Ue e da molti osservatori, anche per la tempistica». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi,nel suo intervento alla Camera sulla situazione economica.

Il premier ha anche spiegato che dopo l'incontro avuto questa mattina da Tremonti con Junker, lui stesso ha avuto una telefonata con Van Rompuy dopo il Consiglio dei Ministri.

Accordo Usa non ha ridotto tensioni - «Ovunque è aumentata l'incertezza sull'intensità della crescita nel mondo, anche la robusta attività dei paesi emergenti tende a rallentare» e anche negli Usa «la difficoltà a raggiungere un'intesa sul debito» nata da un accordo bipartisan «non pare aver ridotto tensioni internazionali». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel suo intervento alla Camera.

Nostro sistema politico è solido - Il sistema politico italiano «è solido», e con l'ok rapido alla manovra ha dimostrato le sue capacità. Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi nel suo intervento alla Camera sulla situazione economica del Paese.
«Il nostro sistema politico è solido, ed è stato capace con il concorso responsabile dell'opposizione di approvare in tre giorni una manovra da quasi 80 miliardi, raccogliendo l'invito alla coesione nazionale del presidente Napolitano», ha sottolineato Berlusconi..

Fondamentali solidi, banche liquide e solvibili - I fondamentali dell'economia italiana sono «solidi», e in particolare è solido il sistema bancario. Lo ha assicurato il premier Silvio Berlusconi nel suo intervento alla Camera sulla situazione economica.
«I fondamentali della nostra economia sono solidi, le nostre banche sono liquide e solvibili e hanno superato agevolmente gli stress test europei», ha sottolineato Berlusconi.

Berlusconi alla Camera, accolto da Fini a ingresso aula - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è stato accolto in aula a Montecitorio dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, che lo ha atteso all'ingresso dell'emiciclo, dove il premier sta riferendo sulla crisi economica. Stretta di mano tra Fini e Berlusconi, che poi hanno preso posto in aula.

Berlusconi rivendica: Io sono imprenditore in trincea - «Sono un imprenditore che ha tre aziende in Borsa, sono anche io nella trincea finanziaria, conscio di quel che accade sui mercati». Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si concede solo un passaggio fuori dal discorso scritto per rivendicare il suo ruolo di imprenditore ma all'Aula di Montecitorio, in particolare tra i banchi delle opposizioni, questo riferimento non piace e la reazione è immediata con fischi e voci di protesta.

Bersani: Senza svolta politica nessun risultato utile - Senza una svolta politica anche le misure pensate per uscire dalla crisi non otterranno alcun risultato. Lo ha ribadito Pier Luigi Bersani nel dibattito a Montecitorio sulla situazione economica seguito all'informativa dle presidente del Consiglio.
«O sono su Marte io o lo è il presidente del Consiglio perchè io penso che l'Italia sia finita molto seriamente nei guai», ha esordito il segretario del Pd denunciando che «il nostro paese è colpito, impaurito da una crisi che non ha precedenti, sta aumentando il disprezzo verso la politica e le istituzioni» e intanto «fuori dal paese la gente volta lo sguardo altrove da noi, gli investitori e i creditori che pensano di farci pagare di più i loro soldi perchè non si fidano più. Questa sfiducia interna e internazionale non è un umore passeggero, hanno tirato le somme di una vicenda che ai loro occhi è già conclusa e che se protratta non porterà l'Italia da nessuna parte. Vi prego di credere - ha insistito Bersani - che non è per polemica politica, o per interesse di bottega che noi diciamo che ci vuole una svolta politica, che l'unica cosa che possiamo fare subito è una svolta politica, senza la quale non ci sarà nessun risultato».
Secondo il leader del Pd infatti «qualunque cosa ha bisogno di tempo, ci serve una tregua con gli investitori e i mercati, con le istituzioni europee, con le opinioni pubbliche, bisogna darci un tempo e quel tempo lo può dare solo un gesto politico». Bersani ha anche sottolineato che il problema dell'Italia non è solo il debito o il deficit ma anche la mancanza di crescita rispetto agli altri paesi europei: «Abbiamo perso 6 punti di Pil, non li ha persi nessuno e ne stiamo rimontando scarsi 2, in termini di produttività abbiamo un divario micidiale e non lo puoi risolvere solo con il mercato del lavoro».
«Miracoli non se ne fanno ma se siamo arrivati fin qui non dite che le avete azzeccate tutte - conclude Bersani - uno straccio di parola di autocritica ce lo dovete, e adesso ci vuole un messaggio al paese: chi ha di più deve dare di più, noi ci siamo con le nostre proposte, le spiegherò ad Alfano che dice che non le abbiamo. Se c'è bisogno di tempo, di un pacchetto di riforme siamo pronti a discutere, se c'è bisogno di rigore anche doloroso ma che sia intelligente, ma chi la fa questa cosa?», per il leader del Pd non può essere questo governo e questo premier.

Alfano: Bene metodo manovra, ma opposizione ha proposte? - Il metodo adottato con l'approvazione celere della manovra finanziaria andrebbe replicato: lo ha sostenuto il segretario del Pdl Angelino Alfano, intervenendo in aula alla Camera, nel dibattito sulle comunicazioni di Silvio Berlusconi sulla crisi economica e finanziaria. Alfano ha ricordato, rivolgendosi all'opposizione, che in quel caso è stato fatto «uno sforzo con un grado alto di condivisione non già dei contenuti ma del metodo: voi avete dato una mano su deroghe regolamentari, noi ci siamo assunti la responsabilità delle scelte contenute in quella manovra. Il metodo ha funzionato, perché non ripeterlo? Fate delle proposte e non venite a dirci che lo fate da tre anni perché non ce ne siamo accorti e a leggere i giornali forse nemmeno tanti editorialisti se ne sono accorti».
«Non siamo dei superuomini - ha aggiunto Alfano - e non lo siete neanche voi, ci sforzeremo di orientare la prua della nave Italia verso un porto sicuro, oltre la crisi. Ci crediamo perché crediamo negli italiani e metteremo ogni nostro sforzo per non tradire il mandato che nel 2008 ci hanno dato».
Secondo il segretario azzurro «il realismo è l'unico 'ismo' a cui noi siamo affezionati, e la realtà ci dice tre cose. La prima è che già da giugno 2007 i primi sintomi di questa crisi erano visibili e presenti agli occhi degli osservatori. Il secondo è che la crisi è globale e la risposta a una crisi globale, per quello he compete a questo Governo e a questo Parlamento è una risposta locale».
«Un'altra indicazione della realtà - ha detto ancora Alfano legando il discorso sulla crisi globale all'appello al confronto parlamentare - è che tanti paesi e grandi paesi stanno offrendo alla crisi risposte simili a quelle del nostro Paese. Grandi paesi, mi riferisco agli Stati uniti, si sono dati un metodo: nei momenti di difficoltà si tende a litigare di meno, il paese è più unito e si superano le difficoltà più agevolmente».

Bossi assente alla Camera, Tremonti accanto a Berlusconi - E' assente il leader della Lega, Umberto Bossi, in Aula alla Camera dove è iniziata l'informatova del premier Silvio Berlusconi sulla situazione economica del paese. Ai banchi del governo è presente per il Carroccio il ministro dell'Interno, Roberto Maroni.
Il presidente del Consiglio parla tra il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e quello degli Esteri, Franco Frattini. Esordio ai banchi dell'esecutivo per il ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma, e per Anna Maria Bernini, ministro delle politiche Ue. Ci sono poi Brunetta, Carfagna, Prestigiacomo, Romani, Brambilla, La Russa, Gelmini, Fazio e Fitto.
L'ingresso del capo del governo in Aula è stato salutato dai banchi del Pdl con un applauso.

Pdl e Lega in piedi applaudono Berlusconi - In piedi e con un lungo applauso Pdl e Lega hanno salutato l'intervento del premier Silvio Berlusconi durato poco più di mezz'ora in Aula alla Camera. Il capo del governo ha ringraziato alzandosi in piedi a sua volta e accennando un inchino.
Dodici (compreso) quello finale sono stati gli applausi che dai banchi della maggioranza hanno salutato alcuni passaggi dell'informativa del Cavaliere sulla crisi: caloroso l'applauso sullo sblocco dei fondi per il Sud da parte del Cipe, sulla condivisione dell'appello alla coesione nazionale del capo dello Stato e quello in cui Berlusconi ha fatto notare all'opposizione di essere un imprenditore e come tale «sempre in trincea».